lunedì 24 dicembre 2012

autismo



Ricerca Autismo
LA RICERCA  DA ME  EFFETTUATA   E' UNA SERIE DI COPIA E INCOLLA DI ARTICOLI  TROVATI IN RETE.
Le fonti sono citate , io ne ho preso solo qualche stralcio al fine di farmi un idea di questa malattia anche alla luce di una sentenza del tribunale  che ha dell’incredibile . Riesce difficile credere che :

Possibili cause dell’autismo
Dott. Massimo Montanari - «Autismo: nuove terapie per migliorare e guarire», Macro ed.

Autismo da vaccini
Nei primi anni del 1900 era prassi comune trattare bambini sotto i 5 anni con ritardo della dentizione usando polveri di mercurio. Una certa percentuale di questi bambini (1 su 500/1000), esposti cronicamente a tali dosi di mercurio, sviluppavano una condizione multisintomatica definita acrodinia, intossicazione da mercurio caratterizzata spesso da depressione, distacco e ogni forma di anomalia comportamentale.
Fu il dott. Josef Warkany (1848), del Cincinnati Children’s Hospital, che avanzò tale ipotesi per la prima volta, 50 anni dopo l’inizio di quell’epidemia causata dal trattamento medico dentale al mercurio. (…)
Il mercurio fu rimosso nel 1954, su iniziativa di prevenire richieste di risarcimento. L’epidemia di acrodinia cessò istantaneamente.
Oggi i neonati e bambini sono esposti ancora una volta a basse dosi di mercurio, usato come conservante dei vaccini e iniettato a più riprese direttamente nel sangue. Come è stato per l’acrodinia, la morbilità è di 1 su 500/1000 dei bambini esposti alla stessa dose di mercurio dei vaccini. Come è stato per l’acrodinia, ci si è posti il problema di misurare i livelli di mercurio nell’organismo di questi bambini con un po’ di anni di ritardo. (…)
Nel febbraio 2001, alla conferenza sulla «Disintossicazione dei bambini artistici», tenuta dall’Autism Research Institute a Dallas, 25 tra medici e ricercatori hanno riportato di aver trattato con DMPS o DMSA, chelanti del mercurio, circa 1500 pazienti artistici, ottenendo consistenti miglioramenti. (…)
Il 21 giugno 2000 si è riunita ad Atlanta negli USA la Commissione del governo sulle vaccinazioni. E’ stata valutata la possibilità di correlazione tra esposizione al thimerosal (il mercurio nei vaccini) e specifici sintomi neurocomportamentali in 400.000 bambini seguiti nell’ambito del progetto monitoraggio sulla sicurezza dei vaccini. E’ stata dimostrata una correlazione statisticamente significativa tra esposizione cumulativa al thimerosal da vaccini e ritardi dello sviluppo, tic, sindrome di deficit attentivo, minori capacità di linguaggio e di apprendimento.

Autismo da virus
Il meccanismo delle encefaliti virali è noto e sono noti casi di autismo prodotti da encefaliti virali. Il passaggio dall’attacco del virus latente (vaccinale) all’autismo è meno ovvio e più articolato. Infatti c’è una progressione asintomatica, clinicamente invisibile, se si eccettuano inizialmente, reazioni post-vacciniche quali febbre, pianti prolungati con strilli acuti, alterazioni del ritmo del sonno, ecc.
La vaccinazione non fa altro che realizzare proprio quello che tutto il corpo e il sistema immunitario cercano di evitare o prevenire quando entrano in contatto con un virus: ovvero l’iniezione immette il virus direttamente nel sangue, senza che siano state attivate le difese locali e fagocitarie, offrendogli un accesso libero e indisturbato verso alcuni target più delicati e questa volta vulnerabili (neurologico, endocrino, ecc.)
Zecca e collaboratori (1998) segnalano che i livelli di anticorpi a rosolia e morbillo in bambini diagnosticati artistici erano del 300% superiori a quelli normali. Questi livelli si anticorpi possono essere interpretati come un’attivazione cronica del sistema immunitario contro un’infezione subclinica.
Ricercatori del Royal Free Hospital di Londra, hanno dimostrato, mediante ileocolonscopia, la presenza nell’intestino del virus latente del morbillo nel 100% dei bambini la cui regressione artistica aveva avuto inizio con reazioni avverse alle vaccinazioni infantili.

Autismo da fenilchetonuria
La fenilchetonuria è determinata dall’assenza di un singolo enzima, la fenilalanina idrossilasi, che normalmente converte l’aminoacido fenilalanina in aminoacido tirosina. Essendo la conversione impossibile, nell’organismo si accumulano notevoli quantità di fenilalanina. L’esposizione cronica alla fenilalanina negli organi affetti da questa condizione porta a problemi di apprendimento, disabilità mentale e altri problemi neurologici. Sintomi autistici sono ben documentati nei casi di fenilchetonuria, che regrediscono se si provvede per tempo alla rimozione di fonti alimentari di fenilalanina.

Autismo da istidinemia e altre carenze metaboliche
-          Istidenia;
-          Carenza di adenilosuccinate-liase;
-          Carenza di diidropirimidine deidrogenasi;
-          Superattività della 5’-nucleotidasi;
-          Carenza di fosforibosil-pirofosfato;

Le conseguenze neurologiche e comportamentali di tale intolleranza possono essere molto gravi, se non si individua e rimuove la fonte del problema, la sostanza che l’organismo non riesce a processare.

Autismo da talidomide
Il farmaco talidomide è noto per indurre difetti genetici se somministrato alla madre durante la gravidanza. Si è riscontrato un’elevata incidenza di casi di autismo se l’esposizione fetale al talidomide avviene durante il 20°-24° giorno di gestazione.

Autismo da amalgama dentaria
La carenza di acido lipoico che occorra al 3° mese di gravidanza è un riconosciuto fattore eziologico dell’autismo. Carenze di acido lipoico sino causate dal mercurio, e sono stati riportati casi di autismo in madri che avevano subito la trapanazione di amalgama dentaria al mercurio durante i primi stadi della gravidanza.

Autismo da «madre frigorifero»
Esistono dei casi di autismo insorti verso i 3 anni di vita con l’arrivo in famiglia di un fratellino neonato, come se il bambino in regressione artistica lo considerasse una minaccia per lui e scattasse la paura di essere abbandonato dalla madre. (…)
Ipotizziamo perciò che persino un minimo stimolo/shock emotivo, deprimendo l’attività della ghiandola pineale, agisca da innesco della regressione artistica. Uno shock emotivo minimo che ha l’impatto di una miccia. (…)
Allo stesso modo, un piccolissimo stimolo negativo è tutto ciò che ci vuole in un bambino il cui corpo è stato danneggiato e predisposto chimicamente alla malattia autistica



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Nei bambini autistici il cervello cresce troppo velocemente durante i primi anni di vita. Lo hanno dimostrato due studi statunitensi indipendenti, condotti presso l'Università di Washington e pubblicati sulla rivista 'Neurology', che hanno analizzato con la risonanza magnetica il volume degli emisferi cerebrali dei bambini.
I ricercatori hanno misurato la grandezza del cervello di 67 bambini e adulti autistici (non mentalmente ritardati) e l'ha confrontata con quella di 87 soggetti sani di controllo (età, 8-46 anni). I risultati hanno indicato che, fino ai 12 anni d'età, i bambini autistici avevano un cervello del 5% più grande dei coetanei. Successivamente, le differenze volumetriche tra autistici e controllo scomparivano. Inoltre, la circonferenza del cranio era, a tutte le età, superiore nei soggetti autistici, ad indicare che, anche gli adulti autistici avevano avuto un cervello  avuto un cervello più grande del normale da bambini. Secondo Aylward, questi dati dimostrano che durante l'infanzia il cervello dei bambini autistici cresce più velocemente del normale per poi 'restringersi' leggermente intorno ai 12 anni di età quando, invece, il cervello dei bambini sani si espande.
In un secondo studio, coordinato da Stephen R. Dager, sono state misurate le grandezze degli emisferi cerebrali, del cervelletto, dell'amigdala e dell'ippocampo in bambini di 3-4 anni d'età: 45 con disordini comportamentali di tipo autistico, 26 con sviluppo normale e 14 con sviluppo ritardato. I risultati hanno rivelato che il cervello dei bambini autistici era del 10% più grande rispetto ai bambini normali e del 12,5% rispetto ai coetanei ritardati. Inoltre, se si consideravano solo i bambini con autismo conclamato, le analisi mostravano che l'amigdala (il centro di 'controllo' delle emozioni) era sproporzionatamente più grossa. Secondo i ricercatori, questi due studi suggeriscono che le modificazioni cerebrali che innescano la sindrome autistica siano associate ad una proliferazione neuronale e ad un aumento delle connessioni sinaptiche che insorgono troppo precocemente rispetto ai normali tempi di accrescimento del bambino.

Sentenza tribunale di rimini
  Il vaccino per il morbillo sarebbe la causa della Sindrome di Kanner, meglio nota come: autismo. Questa la sentenza emessa un mese fa dal Tribunale di Rimini che ha condannato il ministero della Salute a risarcire la famiglia del piccolo B.V., riconoscendo un nesso di causalità tra il classico vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) a cui venne sottoposto nel 2004 e l’autismo insorto successivamente. Ed è immediato lo scontro fra giustizia e medicina.

E’ allarmata la reazione di una parte importante e autorevole della comunità medica e scientifica, che ha denunciato la gravità della sentenza basata su una teoria la cui infondatezza sarebbe già stata accertata da tempo, ma che ora sembra tornare agli onori delle cronache con il caso di Rimini. Un verdetto, quello emesso dal giudice Lucio Ardigò, che crea “forte sconcerto” per il Board scientifico del “Calendario vaccinale per la vita”, il team che – tra società scientifiche e associazioni mediche, come la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) e la Società italiana di igiene (Siti) – riunisce gli esponenti di spicco e prestigio della sanità pubblica. Giusto lo scorso febbraio il comitato ha dato vita al Calendario, che ha il compito di stabilire le linee guida per la copertura vaccinale riservate ai primi tre anni di vita dei bimbi, rendendo operative le indicazioni contenute nel Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale 2012-2014.

”Purtroppo sentenze come quella appena emanata – scrive il board in una nota – rischiano di avere il solo risultato di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei bambini e di tutta la popolazione, con il conseguente riemergere di malattie gravi e talora anche mortali, come il morbillo, inducendo peraltro nei genitori di bambini affetti da una seria patologia come l’autismo la falsa convinzione di aver trovato la ragione di tante sofferenze patite”.

Un’immunizzazione necessaria anche se non obbligatoria, che può avere controindicazioni, ma che stando alla decisione dell’organo giudiziario riferita al caso riminese (Sezione lavoro, sentenza n. 148/2012) sembrerebbe avere risvolti pericolosissimi. Il bimbo aveva manifestato problemi (nausee e diarrea) sin dal giorno dell’iniezione. Tre anni dopo la diagnosi di autismo e il riconoscimento dell’invalidità totale e permanente certificata da uno medico specialista, il dottor Niglio, che per primo stabilisce il nesso di causalità. Riconfermata successivamente da un secondo clinico, la diagnosi viene infine sigillata dal tribunale col “pagamento dell’indennizzo per danni da complicanze irreversibili a causa di vaccinazione obbligatoria”.

Alla base della sentenza, un articolo comparso nel 1998 sulla rivista medica specialistica Lancet, che diede il via a un dibattito tra gli esperti del settore che si sarebbe concluso solo 12 anni dopo con la ritrattazione ufficiale sulla testata stessa. L’autore dello studio ritenuto infondato, il medico britannico Andrew Wakefield nel frattempo radiato dall’albo britannico (il Royal College of Physicians), sosteneva infatti che il vaccino contro la malattia infantile fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla Sindrome di Kanner, e aveva pubblicato uno studio in cui esponeva diversi casi in cui insorgeva il legame. Indagini successive pubblicate l’anno scorso da quella che è una delle riviste mediche più accreditate a livello internazionale, il British Medical Journal, hanno definito una “frode deliberata” le conclusioni del medico.

Un “falso scientifico” dunque, come lo ha etichettato anche il pool di esperti nostrano, scontato sulla pelle dei piccoli pazienti: all’apparizione della teoria infatti, in diversi paesi, Gran Bretagna e Stati Uniti in testa, è seguito un forte e pericoloso calo delle vaccinazioni, “con la conseguenza in molti casi nefasta – fa sapere il board – di un repentino aumento dei casi di morbillo e delle sue complicanze, inclusi numerosi casi di encefalite e di morte”.

La causa, seppur istruita con l’ausilio di valutazioni medico-legali e documenti,  rappresenterebbe per il gruppo di scienziati un’anomalia che porrebbe la legge al di sopra della scienza sostituendosi alle conferme certificate da quest’ultima, che nella loro nota sottolineano come la sentenza “ignori i documenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, con il rischio di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei bambini”. Proprio il morbillo è al centro di una delle principali campagne europee sull’immunizzazione, che vorrebbe eradicare completamente la malattia dal continente entro il 2015. Ma sull’autismo non si scherza: a essere più cauta, è l’associazione Cittadinanzattiva, con il suo Tribunale per i diritti del malato, che pur scansando “allarmismi ingiustificati”, dichiara di non voler  “sottovalutare gli elementi presi in considerazione dalla sentenza: chiediamo alle istituzioni di fare luce e dare informazioni chiare e comprensibili ai cittadini, anche presso i centri di vaccinazione nel più breve tempo possibile”.

Ma il board scientifico teme che la sentenza possa fare giurisprudenza, incidendo sulle dinamiche professionali degli operatori, e così la comunità di dottori chiede al Ministero della Salute, in quanto parte resistente nella causa, di fare ricorso presso il Tribunale di Bologna, raccomandando che ”chi è chiamato a giudicare assuma il massimo rigore scientifico e soprattutto la sostenibilità delle affermazioni delle sentenze basata su acquisizioni universalmente riconosciute”.

Consultato telefonicamente dal fattoquotidiano.it, il professor Gabriel Levi, direttore dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile all’Università La Sapienza di Roma, conferma che “allo stato attuale delle conoscenze non esiste alcuna causa accertata, diretta, esclusiva e sufficiente per l’autismo. Esistono fattori di varia natura, che possono concorrere a determinare una vulnerabilità neurologica”. Anche per il professore accade che “spesso i tribunali intervengono in cose in cui c’è una competenza scientifica nulla” . E spiega così la confusione: “I casi in cui c’è un minimo sospetto ragionevole, sono i casi che avevano accertato già precedentemente al vaccino dei segni neurologici indicativi. Il vaccino può aumentare la vulnerabilità neurologica, che significa assolutamente che determina l’autismo, tanto meno in maniera esclusiva”. “Nel caso di Rimini – prosegue – bisognerebbe prima dimostrare con evidenza certa che c’è stato un danno neurologico, poi bisognerebbe ricercare le altre concause che hanno agito nel determinare lo sviluppo autistico”.


Un nuovo studio dell'Università del Michigan pubblicato su Pediatrics dimostra che circa un quarto dei bambini con autismo sta assumendo farmaci antidepressivi, prescritti loro per ridurre i comportamenti ripetitivi, che invece non li aiuteranno affatto.
I ricercatori studiando gli effetti degli psicofarmaci sui bambini hanno analizzato i risultati non solo di studi pubblicati, ma anche di quelli che, pur essendo stati completati, non hanno trovato spazio su riviste scientifiche ufficiali. In tutti gli studi ai bambini si somministrava a caso psicofarmaco o placebo per almeno 4 settimane.
Esaminando soltanto i risultati degli studi pubblicati hanno potuto constatare un piccolo, ma reale beneficio con l'uso di questi farmaci, ma quando invece hanno considerato anche gli studi non pubblicati i benefici dei farmaci non esistevano più.
I ricercatori hanno quindi affermato che i supposti benefici di questi psicofarmaci erano da attribuirsi alla distorsione di aver pubblicato solo gli studi che davano risultati positivi o quelli in cui il farmaco mostrava funzionare e, in un articolo pubblicato il 23 Aprile sulla rivista Pediatrics, scrivono “La ricerca fatta chiarisce che gli effetti di trattamenti con psicofarmaci nei Disordini dello spettro Autistico sono considerevolmente esagerati a causa della loro pubblicazione distorta. Trovare trattamenti efficaci per i bambini autistici diventerà veramente difficile se questa distorsione persiste perchè non sarà chiarito se i farmaci sono realmente efficaci. Risulta poi davvero incomprensibile perchè ben cinque studi non sono stati pubblicati. Potrebbe essere che le riviste volessero pubblicare solo gli studi che avevano dato risultati positivi o che gli studi con risultati negativi necessitassero di più tempo per essere pubblicati.”
E' quasi comico come tutto quello che circonda l'autismo sia sconosciuto: non si conoscono le cause, non si conoscono le cure, nessun trattamento universalmente accettato, e ora scopriamo che anche i farmaci che da sempre i nostri medici prescrivono ai nostri bambini NON funzionano! Scopriamo oggi che i risultati degli studi sono stati “aggiustati”.
A caserta scoperta la correlazione tra alimentazione e autismo Fonte: Julienews.it
Finalmente cominciano ad arrivare i primi studi italiani (si parla di case report) comprovanti che esiste una connessione tra l’autismo e l’alimentazione: alcuni medici casertani hanno smentito  quanto sostenuto fino ad oggi dall’Istituto Superiore di Sanità nelle sue Linee Guida, dando conferma a quanto affermato da tantissimi genitori (leggi le testimonianze).

In quasi tutti i bambini autistici è stata infatti riscontrata una infiammazione gastroenterica dovuta all’assunzione di alcuni cibi specifici, soprattutto latticini ma anche prodotti contenenti glutine. L’equipe, che nelle sue ricerche, si ispira ad una dieta priva di glutine e latte vaccino che aiuta a eliminare delle sostanza tossiche pericolose per l'organismo di questi bimbi con oltretto un sistema immunitario molto debole, ha esaminato il caso di 21 pazienti autistici e accertato in tutti un punto debole legato all’intestino.

‘Il nostro obiettivo – spiegano i medici – è sensibilizzare l’opinione pubblica sul caso e attirare l’attenzione dell’Istituto Superiore della Sanità convinto che non esista una relazione tra questa patologia e la nutrizione. Noi vorremmo riaprire il caso e sottoporre all’attenzione dell’Istituto queste nostre scoperte con l’intento di migliorare la vita e le condizioni fisiche di tanti piccoli malati di autismo’.

Ci auguriamo che l'Istituto Superiore della Sanità che non ha voluto ascoltare i genitori, non considerando neanche le così tante testimonianze inviate, voglia almeno prendere in esame quanto dicono i medici. Se così non fosse si prenderebbe la responsabilità davvero gravissima di privare di una diete indispensabile alcuni pazienti, quali i bambini autistici, che ne hanno bisogno.
  Studio californiano
Monday 31 October 2011
siamo alla vigilia di natale
è il momento di auguri e feste
per noi è il momento di pensare che per le vittime del sistema
questo è forse il giorno più terribile
quindi coraggio amici
tra meno di dieci giorni sarà tutto finito