lunedì 19 dicembre 2011

altro che.......

da questo magnifico negozio si possono comprare tante cosine per allietare il Natale ,magari anche il capodanno.
http://techmedicinephysic.ru/

sabato 17 dicembre 2011

citazione

"Non importa chi tu sia, uomo, donna, vecchio o fanciullo, operaio studente, o commerciante, se ti chiedono qual è la cosa più importante per l'umanità rispondi prima dopo sempre la pace".

(Li Tien Min)

domenica 11 dicembre 2011

"nothing else matters" ukulele cover

gli schiavi nella roma imperiale

Lo schiavo, per definizione, non aveva alcun diritto, ma solo responsabilità penali. Non poteva possedere cose personali, cioè se poteva comprare qualcosa non poteva però disporre come fosse di sua proprietà. Se aveva moglie e figli, il suo padrone poteva venderli senza nessun problema.
Lo schiavo restava tale anche se per un evento qualunque cessava di avere un padrone.Lo schiavo, di regola, non poteva sposarsi (Catone il Vecchio fu l'unico a permettere, tra i suoi servi, rapporti sessuali a pagamento intascandone il prezzo), non poteva essere difeso dalla legge o ascoltato in un tribunale. Tuttavia, nel corso dell'impero i padroni di schiavi tendevano a permettere a quest'ultimi la possibilità di una stabile vita di coppia. E' altresì noto che i padroni avevano maggiori riguardi per gli schiavi nati in casa.

Gli schiavi che ritenevano ingiusto il padrone potevano rifugiarsi in Campidoglio ed esporre le proprie ragioni, ma non si ha notizia di padroni puniti. Gli veniva concesso asilo se si rifugiava presso un tempio, ma al massimo poteva passare di proprietà da un padrone a un altro.

Se un cittadino uccideva uno schiavo altrui, non incorreva a una sanzione penale ma solo amministrativa, cioè pagava una sanzione monetaria corrispondente al valore dello schiavo.

La legge Giulia aveva altresì stabilito che non poteva esservi adulterio o stupro se non tra persone libere. Molti giovani schiavi venivano usati a scopi sessuali.

Però la lex Petronia proibiva al padrone di dare lo schiavo in pasto alle belve senza una sentenza del giudice.Si diventava schiavi sostanzialmente per due motivi:

sconfitta militare: i prigionieri di guerra, caduti in proprietà dello Stato, venivano venduti al miglior offerente;
indebitamento: chi non poteva pagare i propri debiti diventava proprietà del creditore, dopo il relativo periodo di prigionia, oppure veniva venduto sui mercati di Trastevere.

Sicurezza

Sicurezza/Cancellieri:Riequilibrio tra forze polizia non è tabù
"Necessari coraggiosi interventi" per avere risparmi e efficienza
Roma, 6 dic. (TMNews)
La rimodulazione della spesa nel comparto sicurezza richiederà "coraggiosi interventi in materia di coordinamento delle attività delle forze dell'ordine" che non possono più essere considerati dei "tabù". E' quanto ha annunciato il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, esentando le linee programmatiche del ministero alla Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama.
"Si tratta di una questione delicata - ha aggiunto il titolare del Viminale - che si ripropone ora per l'esigenza di razionalizzare le risorse e che non può prescindere da un serio piano di riequilibrio sul territorio per evitare duplicazioni e sovraposizioni e conseguire i risparmi attesi sia nel 2012 che nel 2013"."Questa revisione, già evocata dalla legge Finaziaria 2007 – ha continuato il ministro - non può essere più considerata un ì'tabù' ma, piuttosto, costituisce l'occasione per conseguire riduzioni strutturali di spesa e una maggiore efficienza del complessivo sistema della sicurezza".

Nes
061621 dic 11

martedì 29 novembre 2011

suicidi arma carabinieri

ricevo e pubblico:
Fenomeno dei suicidi Interrogazione parlamentare e relativa risposta del Ministro Sul fatto quotidiano del 28 ottobre 2011 un articolo significativo dal titolo “La strage silenziosa delle forze dell’ordine” ove, fra l’altro è scritto: “Spesso dietro il suicidio di un Carabiniere vi è la frustrazione nello svolgere il proprio lavoro,le vessazioni subite le legittime aspettative
deluse. Significativo è che talvolta i parenti delle vittime – di questo si tratta – non vogliono la partecipazione ai funerali dei superiori del corpo di appartenenza.”
Leggendo la risposta del Ministro della Difesa Ignazio Larussa non percepisco la volontà di affrontare il problema da parte della “politica” che, al contrario, lascia sostanzialmente ancora in capo ai “superiori” la responsabilità nella gestione del fenomeno. MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI.- Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: con numerosi atti di sindacato ispettivo gli interroganti hanno chiesto, tra le altre, di conoscere quali immediati e urgenti iniziative intenda avviare il Ministro interrogato per monitorare, contenere e possibilmente risolvere, il preoccupante fenomeno dei suicidi tra gli appartenenti alle forze di polizia ad ordinamento militare; solo tra gli appartenenti all'Arma dei carabinieri si sono verificati ben 5 casi di suicidio dal 27 ottobre 2010 ad oggi; nell'Arma dei carabinieri si registra quella che agli interroganti appare una inconcepibile restrizione e costrizione, entro insufficienti e inadeguati spazi, delle individualità del personale e dei diritti democratici ad opera dei vertici con una costante azione che appare mirata a realizzare, con un esasperato rigore sotto gli aspetti della disciplina, il raggiungimento di determinati obiettivi che possano consentire un maggiore campo d'azione della politica di Governo sui temi della sicurezza e della lotta alla criminalità -:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno, oltre che urgente, richiamare ad un
più attento e adeguato esercizio delle potestà attribuite dall'ordinamento militare
coloro che a qualsiasi livello hanno le responsabilità del comando e nel contempo
avviare concretamente ogni possibile azione volta alla comprensione e al miglioramento dei rapporti tra l'amministrazione militare e gli amministrati, ponendo come obiettivo della propria azione il benessere del personale e dei nuclei familiari. (4-09297)
La Risposta
del Ministro della difesa: Ignazio La Russa.
Osservo, in linea generale, che gli episodi di suicidio tra gli appartenenti all'Arma dei
carabinieri, maturati prevalentemente al di fuori dell'ambiente lavorativo, presentano caratteri non difformi da quelli riscontrati nella popolazione generale (età media pari a
35,5 anni, maggiore incidenza nella fascia d'età tra 36 e 45 anni e maggior numero di
casi tra i coniugati). Le difficoltà nelle relazioni interpersonali, in particolare quelle afferenti la sfera sentimentale e familiare, rappresentano il movente di oltre il 50 per cento dei casi di suicidio e, a seguire, i motivi di salute propri e dei familiari.Dagli studi condotti è emerso che nell'Arma dei carabinieri sono presenti specifici fattori di rischio che possono incidere sull'evento, quali la disponibilità di un'arma individuale, le ricorrenti situazioni di stress psicofisico e il carico di responsabilità che discende dalle elevate aspettative che la società ripone nel ruolo istituzionale ricoperto. Nel merito, invece, degli specifici quesiti posti, preciso, con riferimento alle singole interrogazioni in esame, quanto segue:
atto n. 4-06516: relativamente ai due casi di suicidio richiamati dall'interrogante, sono
state regolarmente effettuate le comunicazioni istituzionali previste, mentre non è
stata data notizia alla stampa trattandosi di eventi che rientrano nella sfera del privato,
nonché nel rispetto del dolore delle famiglie coinvolte; i due episodi non risultano
assolutamente collegati tra loro e sono, verosimilmente, riconducibili a problemi di
carattere familiare e a gravi problemi di salute personale. Nell'anno 2010 si sono
verificati 22 casi di suicidio e nell'anno in corso, ad oggi (18 ottobre 2011), 10 casi;
atto n. 4-07126: nel periodo preso in considerazione dall'interrogante, ovvero dal 1990
al 31 marzo 2000, si sono registrati 141 episodi di autolesionismo, mentre dal 1o aprile
2000 al 2010, 149 casi. I medici militari dell'Arma dei carabinieri sono, attualmente,
121 (tutti ufficiali del ruolo tecnico logistico - specialità medicina); tale numero
complessivo comprende 1 ufficiale medico in missione all'estero (Kosovo Force), 11
ufficiali medici in servizio presso enti sanitari interforze (ospedali militari e dipartimenti
militari di medicina legale), 13 ufficiali medici attualmente impiegati presso la scuola
ufficiali per la frequentazione del corso formativo per ufficiali del ruolo tecnico
logistico, 4 ufficiali medici in aspettativa per motivi di studio e 2 ufficiali medici nella
forza potenziale. Il numero degli ufficiali medici che prestano attualmente servizio
presso gli enti dell'Arma corrisponde, pertanto, a 90 unità impiegate presso il comando
Generale, il Centro nazionale di selezione e reclutamento, il Centro polispecialistico di
Roma e le 41 infermerie presidiarie dislocate sul territorio nazionale. Ritengo opportuno
osservare, altresì, che rispetto al 2000, gli ufficiali medici dell'Arma partecipano, con
voto deliberativo, alle commissioni medico ospedaliere di prima e di seconda istanza,
qualora vengano prese in esame pratiche relative al personale dell'Arma (ai sensi
dell'articolo 33, comma 6, del decreto legislativo n. 298 del 2000); sostengono, poi, 3
assetti di «Role 1» (struttura di 1o soccorso e di assistenza sanitaria) nei vari teatri di
operazioni all'estero, oltre svolgere funzioni di «medico competente», ex articolo 38 del
decreto legislativo n. 81 del 2008. Gli ufficiali del ruolo tecnico logistico (specialità
psicologia) dell'Arma attualmente in servizio sono 13, di cui 1 impiegato presso la
scuola ufficiali per la frequenza del corso formativo. Quanto, invece, alle attività poste
in essere ai fini di prevenire il fenomeno in questione, l'istituzione si avvale della
responsabile azione svolta dai comandanti ad ogni livello, basata sulla conoscenza
diretta e consapevole dei propri militari e, inoltre:
contribuisce, dal 1992, all'attività dell'osservatorio permanente sul fenomeno del
suicidio in ambito militare;ha reso operativo, dal 2001, il servizio di psicologia medica, con il compito di prevenire e curare il disagio psicologico dei militari in servizio, in quiescenza e dei loro familiari,di svolgere attività di prevenzione primaria (attività divulgativa/informativa e monitoraggio nel tempo), di prevenzione secondaria (controllo e supporto in situazioni acute) e di terapia (farmacoterapia, counselling e psicoterapia). L'accesso al servizio è volontario e risponde a severi requisiti di riservatezza, di rispetto del segreto professionale e dell'assoluta tutela della privacy. Le prestazioni erogate, a titolo
gratuito, hanno una connotazione esclusivamente medico-assistenziale e non rivestono
finalità medico-legali o, comunque, attinenti al servizio d'istituto; ha istituito, dal 2002, la «Commissione di supporto della condizione generale del personale dell'Arma dei carabinieri», diretta da un ufficiale generale, con compiti di monitoraggio nello specifico settore, allo scopo di isolare fattori di criticità e d'individuare adeguate soluzioni migliorative dei livelli di benessere dei militari; atto n. 4-07623: l'episodio non è stato classificato dall'Arma come «incidente di servizio» e sono state inoltrate, infatti, le prescritte comunicazioni di rito per i casi di suicidio. Alla famiglia del deceduto sono stati elargiti due sussidi urgenti per un totale di 2.500 euro; atto n. 4-09297: proprio in ordine all'aumento degli episodi suicidiari verificatisi nel 2010, l'istituzione ha implementato ogni forma di attività volta all'analisi/prevenzione di tali eventi, sia tramite il servizio di psicologia medica, che attraverso l'istituzione della «Commissione centrale sul fenomeno dei suicidi», presieduta dal Sottocapo di Stato maggiore della stessa Arma dei carabinieri: tale «Commissione» ha svolto un'attenta analisi degli episodi, verificando l'estraneità al servizio delle motivazioni a base del gesto, constatando l'assoluta genericità del profilo del militare a rischio (anagrafico, familiare, psicologico, culturale, economico, operativo) e infine, accertando la correttezza dei competenti interventi (di gestione del personale, amministrativi,
d'impiego), prima e dopo l'evento, così da escludere, con certezza, la delusione di aspettative rispetto all'Amministrazione. Il Ministro della difesa: Ignazio La Russa.

domenica 27 novembre 2011

altri effetti collaterali dell'omeprazolo

tratto da http://www.pharmamedix.com
Urogenitali: (raro) ginecomastia unilaterale, anorgasmia, impotenza, diminuzione della libido, disfunzione erettile ed erezione notturna dolorosa (Carvajal et al., 1995).
La comparsa di ginecomastia in pazienti che assumono omeprazolo potrebbe lasciare supporre un'azione estrogenica del farmaco.
Gli effetti relativi a impotenza, disfunzione erettile, riduzione della libido sono stati correlati ad una diminuzione dei livelli di testosterone libero probabilmente per induzione del metabolismo citocromiale dell'ormone indotto dagli IPP (Rosenshein et al., 2004).
L'aumento della sudorazione indotto da omeprazolo è una reazione avversa molto rara e non è stata segnalata con altri IPP. Il meccanismo non è noto (l'omeprazolo non stimola il sistema nervoso parasimpatico).
Gli inibitori di pompa protonica sono stati correlati, raramente, a pancreatite. Questa reazione che nei casi gravi comporta una mortalità attorno al 30%, quando indotta dai farmaci potrebbe verificarsi per tossicità diretta oppure indiretta (ischemia, trombosi intravascolare, aumento della viscosità del succo pancreatico) oppure come reazione idiosincrasica. Dai dati disponibili, la pancreatite da farmaci sembrerebbe favorire i pazienti pediatrici e i soggetti HIV-positivi.

sabato 26 novembre 2011

l'uso dei farmaci

Ogni persona ha ovviamente una reazione diversa rispetto ad un altra per quanto riguarda l'assunzione di farmaci. È proprio in questo contesto che l'esperienza del medico è fondamentale per consigliare il tipo di farmaco non solo legato alla patologia ma anche alle condizioni fisiche del paziente e di come quest'ultimo possa reagire al farmaco.Questo principio vale sempre anche quando si esegue la sperimentazione del farmaco,voglio dire che se lo scopo finale (end point) è quello di ottenere risultati compatibili alla commercializzazione del farmaco , allora dico che che certe attività non possono essere correlate in alcun modo alla logica del guadagno e quindi dell'impresa.

Inibitori della pompa protonica

inizio con il ribadire che lo scrivente non è un medico ,
è solo un cittadino preoccupato per la facilità con cui veniamo esposti
o meglio sottoposti a rischi che mettono in pericolo il nostro bene più caro,la salute.
L'omeprazolo è una sostanza che viene definita bonariamente a mio modesto
avviso come un semplice gastroprotettore e appartiene alla categoria degli
Inibitori della pompa protonica.
Con la sigla "FANS" si suole indicare la categoria dei Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei, farmaci cioè capaci di ridurre numerosi processi infiammatori li usiamo per contrastare i sintomi dell'influenza.
Numerosi studi hanno dimostrato che nei soggetti trattati con
FANS, dosi standard di inibitori della pompa protonica riducono
significativamente l'incidenza di ulcere gastriche e duodenali
diagnosticate all'endoscopia.
Due di essi meritano particolare attenzione.
Nel primo l'omeprazolo e' stato confrontato con ranitidina e,
nel secondo, con misoprostolo
in due trial con uguale disegno sperimentale. In tutti e due gli
studi (ASTRONAUT e OMNIUM trials) venivano studiati soggetti che a
seguito della terapia con FANS presentavano una ulcera peptica o
almeno 10 erosioni gastriche o duodenali. Ognuno dei due trial
esaminava due fasi: a) la guarigione delle lesioni da FANS gia'
presenti; e b) la prevenzione della ricomparsa delle lesioni durante
ritrattamento con i FANS. In entrambe le fasi la terapia con
l'omeprazolo si e' dimostrata piu' efficace del farmaco di confronto
(rispettivamente, ranitidina e misoprostolo) sia nel guarire le
ulcere sia nel prevenire le recidive.
Detti risultati vanno pero' valutati con prudenza in quanto
entrambi gli studi presentano limiti metodologici rilevanti quali: 1)
la dimostrazione di maggiore efficacia e' basata su parametri
surrogati, infatti gli studi hanno utilizzato come "end-point"
terapeutico la riduzione del numero di ulcere endoseopiche e dei
sintomi dispeptici e non delle complicanze gravi che sono il
parametro clinico piu' rilevante cui mira la profilassi
farmacologica: non e' cioe' la stessa cosa prevenire un'ulcera
visibile alla endoscopia routinaria in uno studio clinico e prevenire
una complicanza grave (emorragia, perforazione, ostruzione); 2) le
dosi utilizzate con i farmaci di riferimento (400 (g/d per il
misoprostolo e 300 mg/d per la ranitidina) sono probabilmente
inadeguate; infine, 3) e' mancata soprattutto una attenta
considerazione alla presenza o meno nei pazienti trattati di una
infezione da H. pylori. Lo stato di portatore o meno di una tale
infezione puo', infatti, avere grande rilevanza
Una recente
metanalisi condotta su 16 studi dimostra, infatti, in modo
convincente come sia l'infezione da H. pylori sia l'impiego di FANS
tradizionali possano aumentare il rischio di causare un'ulcera
peptica o un sanguinamento gastrico in modo indipendente, avendo un
effetto sinergico nell'aggravare il rischio di ulcera peptica e
sanguinamento quando entrambi i fattori di rischio sono presenti
nello stesso paziente .
La superiore efficacia dell'inibitore di pompa rispetto a
misoprostolo e a dosi usuali di H2 bloccanti nel prevenire le ulcere
da FANS potrebbe cioe' essere in parte solo apparente e dovuta a una
diversa distribuzione dei pazienti con infezione nella popolazione
studiata (10-12).
L'importanza dell'infezione da H. pylori nella strategia di
prevenzione del sanguinamento gastrico causato dai FANS tradizionali
e dall'ASA a basso dosaggio e' dimostrato da uno studio recente che
ha rilevato come nei pazienti con infezione da H. pylori e una storia
di sanguinamento gastrico, l'eradicazione dell'infezione da
Helicobacter pylori risulti equivalente all'omeprazolo nel prevenire
una recidiva del sanguinamento gastrico nei pazienti che assumono ASA
a basse dosi (probabilita' di recidiva del sanguinamento a sei mesi
1,9% con eradicazione e 0,9% con omeprazolo). Mentre nei pazienti che
assumono naprossene al posto dell'ASA a basse dosi l'inibitore di
pompa risulta piu' efficace della semplice eradicazione (probabilita'
di recidiva del sanguinamento a 6 mesi 18,8% con l'eradicazione e
4,4% con omeprazolo) .
Va segnalato come in uno studio in pazienti con storia di
sanguinamento gastrico recente, il trattamento per sei mesi con
omeprazolo piu' diclofenac si sia dimostrato egualmente efficace
rispetto al celecoxib nel prevenire la ricorrenza del sanguinamento
gastrico .
Al momento non vi sono ulteriori dati sulla letteratura
scientifica internazionale che documentino un'efficacia nella
gastroprotezione con misoprostolo e/o inibitori della pompa protonica
nei confronti del danno gastrointestinale da COXIB.


SPECIALITA' MEDICINALI

====================================================================
PRINCIPIO ESOMEPRAZOLO A02BC05
ATTIVO
====================================================================
FARMACO CONFEZIONE AIC DITTA

AXAGON 14 CPR GASTRORESISTENTI 35035563 SIMESA
DA 40 MG IN BLISTER AL/AL S.P.A.

AXAGON 14 CPR GASTRORESISTENTI 35035157 SIMESA
DA 20 MG IN BLISTER AL/AL S.P.A.

ESOPRAL 14 CPR GASTRORESISTENTI 35433022 BRACCO
IN BLISTER DA 20 MG S.P.A.

ESOPRAL 14 CPR GASTRORESISTENTI 35433174 BRACCO
IN BLISTER DA 40 MG S.P.A.

LUCEN 14 CPR RIVESTITE CON 35367263 ISTITUTO
FILM IN BLISTER DA 20 MG FARMACOBIO-
LOGICO MALE-
SCI S.P.A.

LUCEN 14 CPR RIVESTITE CON 35367414 ISTITUTO
FILM IN BLISTER DA 40 MG FARMACOBIO-
LOGICO MALE-
SCI S.P.A.

NEXIUM 14 CPR RIVESTITE CON 34972265 ASTRAZENECA
FILM IN BLISTER DA 20 MG S.P.A.

NEXIUM 14 CPR RIVESTITE CON 34972216 ASTRAZENECA
FILM IN BLISTER DA 40 MG S.P.A.
--------------------------------------------------------------------


====================================================================
PRINCIPIO LANSOPRAZOLO A02BC05
ATTIVO
====================================================================
FARMACO CONFEZIONE AIC DITTA

LANSOX "15 MG COMPRESSE ORO- 28600070 TAKEDA
DISPERSIBILI" 14 COMPRESSE ITALIA
FARMACEUTICI
S.P.A.

LANSOX "30 MG CAPSULE RIGIDE" 28600017 TAKEDA
14 CAPSULE ITALIA
FARMACEUTICI
S.P.A.

LANSOX "30 MG COMPRESSE ORO- 28600094 TAKEDA
DISPERSIBILI" 14 COMPRESSE ITALIA
FARMACEUTICI
S.P.A.

LANSOX "15 MG CAPSULE RIGIDE" 28600029 TAKEDA
14 CAPSULE ITALIA
FARMACEUTICI
S.P.A.

LIMPIDEX "15 MG COMPRESSE ORO- 28755078 SIGMA-TAU
DISPERSIBILI" 14 COMPRESSE INDUSTRIE
FARMACEUTI-
CHE RIUNITE
S.P.A.

LIMPIDEX "30 MG COMPRESSE ORO- 28755092 SIGMA-TAU
DISPERSIBILI" 14 COMPRESSE INDUSTRIE
FARMACEUTI-
CHE RIUNITE
S.P.A.

LIMPIDEX "15 MG CAPSULE RIGIDE" 28755027 SIGMA-TAU
14 CAPSULE INDUSTRIE
FARMACEUTI-
CHE RIUNITE
S.P.A.

LIMPIDEX "30 MG CAPSULE RIGIDE" 28755015 SIGMA-TAU
14 CAPSULE INDUSTRIE
FARMACEUTI-
CHE RIUNITE
S.P.A.

ZOTON "15 MG COMPRESSE ORO- 28775070 WYETH
DISPERSIBILI" 14 COMPRESSE LEDERLE
S.P.A.

ZOTON "30 MG CAPSULE" 28775017 WYETH
14 CAPSULE LEDERLE
S.P.A.

ZOTON "15 MG CAPSULE" 28775029 WYETH
14 CAPSULE LEDERLE
S.P.A.

ZOTON "30 MG COMPRESSE ORO- 28775094 WYETH
DISPERSIBILI" 14 COMPRESSE LEDERLE
S.P.A.
--------------------------------------------------------------------


====================================================================
PRINCIPIO MISOPROSTOLO* A02BB01
ATTIVO
====================================================================
FARMACO CONFEZIONE AIC DITTA

CYTOTEC "200 MCG COMPRESSE" 26488015 CONTINENTAL
50 COMPRESSE PHARMA INC

MISODEX "200 MCG COMPRESSE" 27307014 MONSANTO
50 COMPRESSE HOLDING GMBH
--------------------------------------------------------------------


====================================================================
PRINCIPIO OMEPRAZOLO* A02BC01
ATTIVO:
====================================================================
FARMACO CONFEZIONE AIC DITTA

ANTRA "10 MG CAPSULE RIGIDE 28245114 ASTRAZENECA
A RILASCIO MODIFICATO" S.P.A.
14 CAPSULE

ANTRA "20 MG CAPSULE A RILASCIO 28245090 ASTRAZENECA
MODIFICATO" 14 CAPSULE S.P.A.

LOSEC "20 MG CAPSULE RIGIDE 26804106 ASTRAZENECA
A RILASCIO MODIFICATO" AB
14 CAPSULE

LOSEC "10 MG CAPSULE A RILASCIO 26804082 ASTRAZENECA
MODIFICATO" 14 CAPSULE AB

MEPRAL "10 MG CAPSULE RIGIDE 26783086 BRACCO
A RILASCIO MODIFICATO" S.P.A.
14 CAPSULE

MEPRAL "20 MG CAPSULE RIGIDE 26783098 BRACCO
A RILASCIO MODIFICATO" S.P.A.
14 CAPSULE

OMEPRAZEN "10 MG CAPSULE RIGIDE 26803080 ISTITUTO
A RILASCIO MODIFICATO" FARMACOBIO-
14 CAPSULE LOGICO MALE-
SCI S.P.A.

OMEPRAZEN "20 MG CAPSULE RIGIDE 26803104 ISTITUTO
A RILASCIO MODIFICATO" FARMACOBIO-
14 CAPSULE LOGICO MALE-
SCI S.P.A.
--------------------------------------------------------------------


====================================================================
PRINCIPIO PANTOPRAZOLO* A02BC02
ATTIVO
====================================================================
FARMACO CONFEZIONE AIC DITTA

PANTECTA 14 COMPRESSE GASTRORESI- 31834094 ABBOTT
STENTI 20 MG IN FLACONE S.P.A.

FANTOPAN 14 COMPRESSE GASTRORESI- 31835097 PHARMACIA
STENTI 20 MG IN FLACONE ITALIA
S.P.A.

PANTORC 14 CPR GASTRORESI- 31981119 ALTANIA
STENTI 20 MG FLACONE PHARMA
S.P.A.

PEPTAZOL 14 COMPRESSE GASTRORESI- 31111091 RECORDATI
STENTI 20 MG IN FLACONE INDUSTRIA
CHIMICA
FARMACEUTICA
S.P.A.

PANTECTA 14 COMPRESSE GASTRORESI- 031834029 ABBOTT
STENTI 20 MG IN BLISTER S.P.A.

PANTECTA 14 COMPRESSE GASTRORESI- 031834296 ABBOTT
STENTI IN BLISTER AL/AL S.P.A.
DA 40 MG

PANTOPAN 14 COMPRESSE GASTRORESI- 031835022 PHARMACIA
STENTI 20 MG IN BLISTER ITALIA
S.P.A.

PANTOPAN 14 COMPRESSE DA 40 MG 031835287 PHARMACIA
IN BLISTER AL/AL ITALIA
S.P.A.

PANTORC 14 CPR GASTRORESI- 031981044 ALTANA
STENTI 20 MG BLISTER PHARMA
S.P.A.

PANTORC 14 COMPRESSE GASTRORESI- 031981311 ALTANA
STENTI DA 40 MG IN PHARMA
BLISTER AL/AL S.P.A.

PEPTAZOL 14 COMPRESSE GASTRORESI- 031111026 RECORDATI
STENTI 20 MG IN BLISTER S.P.A.

PEPTAZOL 14 COMPRESSE GASTRORESI- 031111293 RECORDATI
STENTI DA 40 MG IN BLISTER S.P.A.
AL/AL
--------------------------------------------------------------------


====================================================================
PRINCIPIO RABEPRAZOLO* A02BC
ATTIVO
====================================================================
FARMACO CONFEZIONE AIC DITTA

PARIET 1 BLISTER 14 CPR 34216022 JANSSEN
GASTRORESISTENTI 10 MG CILAG S.P.A.

PARIET 1 BLISTER AL/AL 14 CPR 34216186 JANSSEN
GASTRORESISTENTI 20 MG CILAG S.P.A.
--------------------------------------------------------------------

Nella Rete Italiana di Farmacovigilanza, le reazioni psichiatriche riportate sono state depressione (2 segnalazioni), nervosismo (2 segnalazioni), agitazione/irrequietezza (2 segnalazioni), allucinazioni (1 segnalazione), disorientamento (1 segnalazione), disturbo psicomotorio (1 segnalazione), eretismo (1 segnalazione), insonnia (1 segnalazione) ed hanno rappresentato il 5,5% del totale (ReA, 2009).
E' stato ipotizzato che le reazioni psichiatriche da IPP possano dipendere dalla stimolazione di recettori del peptide di rilascio della gastrina localizzati a livello di ippocampo e amigdala dorsale. Le reazioni avverse psichiatriche sono risultate reversibili alla sospensione della terapia con IPP.

ciao sono tornato

mi scuso con il blog per la mia assenza dal mondo virtuale ,ma sono tornato , con l'idea di cambiare questo blog utilizzandolo come un diario ,come è naturale.Ciao!

lunedì 14 novembre 2011

comunicato finale dell'Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà,

ecco il comunicato finale dell'Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà, tenutosi a Palazzo Grazioli.

"L’ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà ha approvato la proposta del presidente, Silvio Berlusconi, e del segretario politico, Angelino Alfano, di dichiarare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la disponibilità al conferimento dell’incarico al senatore Mario Monti per la formazione di un governo tecnico.

L’Ufficio di Presidenza sarà riconvocato dopo l’incontro tra il Presidente incaricato e la delegazione del Pdl, così da consentire la verifica circa l’esito di un confronto in merito alla composizione dell’esecutivo, al programma proposto e ai tempi del mandato".

domenica 30 ottobre 2011

"Io odio a morte sta domenica da coma!"

Io odio a morte sta domenica da coma!
È il giorno che odio di più,
non fanno niente in tv,
non fanno il pane
Odio sti zombie
tutti in centro, tutti in coda,
in chiesa con la pelliccia nuova
e allora, allora, ancora...
il giorno che alla radio non trasmette mai nessuno,
troppo cibo, troppo trucco
e per dio troppo profumo.
E domani regalare la tua vita a quei bastardi,
by jax

censimento generale della popolazione

sono veramente contento di questo censimento, è obligatorio.Il padrone ha sempre ragione ,costerà solo 590 milioni di euro.

dire tutto

Dire tutto è una scelta difficile , la politica è assente , la gente è apatica ed insofferente , non puoi fare niente , ho conosciuto un ingegnere che guadagna 800 euro al mese , la cassaintegrazione, la disoccupazione e il debito crescente fanno da contorno a tutto questo .
Vivono bene abusivi, evasori e trasgressori; perchè lo stato è finito . Occorrerebbe una grande riforma , ma manca l'entusiasmo da parte di tutti quindi; vai con la Decadenza più totale . Si salvi chi può!

venerdì 23 settembre 2011

"Troy Davis è stato giustiziato"

Inutile l'ultimo tentativo di salvarlo
Il ricorso per ottenere un rinvio presentato in extremis dalla difesa a poche ore dall'esecuzione è stato rigettato dalla Corte Suprema. Il detenuto è stato ucciso con un'iniezione letale nel carcere di Jackson in Georgia.
articolo tratto da http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/22/news/esecuzione_rinviata-22039102/
Troy Davis ha chiesto la sospensione della sua esecuzione (notizia tratta da http://news.yahoo.com/troy-davis-asks-supreme-court-stop-execution-223142125.html)news.yahoo.com
Troy Davis,il condannato è riuscito a convincere centinaia di migliaia di persone sulla sua innocenza ma non il sistema giudiziario , così mercoledì alle undici ha depositato un appello dove chiede alla U.S. Supreme Court di fermare le autorità della Georgia di fermare la sua esecuzione per l'assassinio di un poliziotto fuori servizio .

mercoledì 21 settembre 2011

Maximilien Robespierre: "DISCORSO CONTRO LA PENA DI MORTE"

Ascoltate la voce della giustizia e della ragione; essa grida che mai il giudizio dell’uomo è tanto certo da far sì che la società possa dare la morte a un uomo condannato da altri uomini soggetti a sbagliare. Provate a immaginarvi il più perfetto ordinamento giudiziario; provate a trovare i giudici più onesti e più illuminati, resterà sempre un margine di errore o di prevenzione. Perché togliervi la possibilità di ripararli? Perché condannarvi all’impossibilità di soccorrere l’innocenza oppressa? Che importanza hanno questi rimpianti sterili, questi rimedi illusori che concedete a un’ombra vana, a cenere insensibile: non sono altro che la triste testimonianza della temerarietà incivile delle vostre leggi penali. Togliete all’uomo la possibilità di espiare il suo peccato col pentimento o col compiere azioni virtuose, precludergli senza pietà il ritorno alla virtù, alla stima di se stesso, affrettarsi a farlo, per così dire, scendere nella tomba ancora marchiato del suo crimine, rappresenta ai miei occhi la più orrenda raffinatezza della crudeltà.
Il primo dovere di un Legislatore è di forgiare e conservare i costumi pubblici, fonte di ogni libertà, di ogni benessere sociale; egli commette l’errore più grossolano e funesto, per arrivare a uno scopo particolare, si allontana da quello generale ed essenziale. Bisogna dunque che la legge rappresenti sempre per i popoli il modello più puro della giustizia e della ragione. Se le leggi, invece di caratterizzarsi per un’efficace, calma, moderata severità, offrono il destro alla collera e alla vendetta, se fanno scorrere sangue che dovrebbero invece risparmiare e che comunque non hanno il diritto di spargere, se offrono allo sguardo del popolo scene crudeli e cadaveri straziati dalle torture, allora esse confondono nella mente dei cittadini il concetto del giusto e dell’ingiusto e fanno nascere in seno alla società feroci pregiudizi che a loro volta ne producono altri. L’uomo non è più per l’uomo una cosa così sacra; si ha un concetto meno alto della dignità umana quando la pubblica autorità si fa gioco della vita. L’idea dell’assassinio ispira molto meno orrore quando è la stessa legge a darne spettacolo ed esempio; l’orrore del crimine diminuisce poiché essa lo punisce con un altro crimine. State molto attenti a non confondere l’efficacia delle pene con l’eccesso di severità: l’una è assolutamente l’opposto dell’altra. Tutto è fecondo nelle leggi equilibrate, tutto cospira contro leggi crudeli.

30 maggio 1791

lunedì 19 settembre 2011

lettera inviata da Silvio Berlusconi

questa è la lettera inviata da Silvio Berlusconi al direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara.

Caro direttore,

è vero, come Lei scrive, che il mio comportamento, così come descritto dai giornali in questi giorni, appare scandaloso. Ma il mio comportamento non è stato assolutamente quello che viene descritto ed io Le confermo, come ho già avuto modo di dirLe, che non ho fatto mai nulla di cui io debba vergognarmi. E' invece, per fare un esempio, del tutto inaccettabile e addirittura criminale che persone che sono solo state presenti a mie cene con numerosi invitati siano marchiate a vita come “escort”. Mi dispiace anche, per fare un altro esempio, dei falsi pettegolezzi che sono stati creati grazie ai soliti brogliacci telefonici sulla signora Arcuri, che è stata invece mia ospite inappuntabile in Sardegna e a Palazzo Grazioli.

Non ho affatto intenzione di respingere una richiesta di testimonianza, che è mio interesse rendere, tanto che ho già inviato una dichiarazione scritta ma che ha, così come congegnata, l’aria di un trappolone politico-mediatico-giudiziario. Pretendo però come ogni cittadino che i magistrati rispettino anche loro la legge. Da tre anni sono sottoposto a un regime di piena e incontrollata sorveglianza il cui evidente scopo è quello di costruirmi addosso l’immagine di ciò che non sono, con deformazioni grottesche delle mie amicizie e del mio modo di vivere il mio privato, che può piacere o non piacere, ma che è personale, riservato e incensurabile. Il problema però è che da tre anni è in atto un mascalzonesco tentativo di trasformare la mia vita privata in un reato. Ed è questo uno scandalo intollerabile da parte di un circuito mediatico e giudiziario completamente impazzito di cui nessuno sembra preoccuparsi e di cui nessuno si scusa.



Questo incommensurabile scandalo non riguarda solo me. Decine, centinaia di persone sono esposte al ludibrio e al linciaggio, senza alcuna remora sia quando si tratti di gente comune o di personalità della vita pubblica e di questioni di bottega domestica sia perfino quando si tratti di vicende che determinano lo status del Paese sulla scena internazionale. Non è mai successo prima.

Nessun uomo di Stato è stato fatto oggetto di una aggressione politica, mediatica, giudiziaria, fisica, patrimoniale e di immagine come quella a cui sono stato sottoposto io. È un trattamento inaccettabile, che si accompagna a una campagna di delegittimazione che punta a scardinare il funzionamento regolare delle istituzioni per interessi fin troppo chiari. La campagna si è intensificata quando ho vinto le elezioni per la terza volta, quando il sistema è stato semplificato e reso più trasparente in senso bipolare, quando si è capito che era alle porte una legislatura aperta alle riforme necessarie alla crescita di questo Paese e alla sua modernizzazione. Missione difficile per la quale ho cercato di mettere in campo gente nuova, estranea ai vecchi giochi dell’establishment, gente giovane e votata al “fare”. Questa campagna non è mai finita, si è nutrita di attacchi a me, al mio partito, ai miei uomini, ai miei ministri, alla generazione di giovani che ho promosso in politica, e si è sparso su tutti il magma eruttivo dello scandalismo per ridurre in cenere una alta popolarità e una grande speranza. Sfruttando ogni aspetto della mia vita privata e della mia personalità, cercando di colpirmi definitivamente con mezzi diversi da quelli della critica politica e della verifica elettorale.



Lei dice bene: Berlusconi è uno scandalo permanente, perché è scandalosa la pretesa di governare stabilmente un Paese con il mandato degli italiani, è scandaloso che un imprenditore rubi il mestiere a una classe politica fallimentare, è scandalosa la pretesa di fronteggiare la grande crisi mondiale con mezzi e con propositi diversi da quelli tradizionali. Ho presentato il mio governo alle Camere nel 2008 chiedendo uno sforzo comune per la crescita e proponendo una fase nuova e pacificata nella vita nazionale dopo le drammatiche divisioni del passato e l’imbarbarimento del linguaggio e dei metodi politici. Ho cercato di fare il mio dovere e di riunificare il Paese, come con il discorso di Onna il 25 aprile. Ho ammonito tutti, nel gennaio di quest’anno, sulla necessità di arrivare alla primavera-estate, mentre nuove regole e parametri incombevano sul sistema finanziario europeo e mondiale, con la più grande frustata della storia al cavallo dell’economia.

Non tutto quello che in politica si vuole è poi possibile ottenerlo, e non nego anche miei possibili errori. Ma l’obiettivo di distruggere un uomo politico e una leadership, usando mezzi impropri e di dubbia legalità, come ha fatto e fa il circuito mediatico-giudiziario, costituisce un tentativo che sa di profonda, radicale ingiustizia e che va combattuto per la libertà di ciascuno di noi.



Io non mollo, caro direttore. Per quanto lo spionaggio sistematico e l’accanimento fazioso mi abbiano preso di mira, e con me vogliano arrivare a pregiudicare l’autonomia e la sovranità del Parlamento e del popolo elettore, c’è ancora in questo Paese, in questa Italia che amo e che è stata divisa da una partigianeria senza principi, un’opinione pubblica, un insieme di persone e di gruppi leali allo spirito repubblicano, una maggioranza di italiani che non sono disponibili ad avventure e a nuovi ribaltoni decisi nei salotti, nelle redazioni e in certi ambienti giudiziari.

Il mio appello è a tutte le persone e le forze responsabili, e non deriva da interesse personale. È un appello in nome dei valori di libertà, di autonomia e di indipendenza dell’individuo di fronte allo Stato, un monito che viene raccolto ogni giorno da molti e il cui frutto sarà pronto per il giudizio dei cittadini quando si terranno, nel 2013, le prossime elezioni politiche.

Alcuni circoli mediatico-finanziari anglofoni mi hanno giudicato inadatto a governare l’Italia ma gli italiani sono stati di diverso parere, e ho dalla mia, dal tempo in cui entrai in politica, risultati che saranno scritti nei libri di storia. Saranno ancora una volta gli italiani, e poi gli storici, a dare il loro giudizio su un Paese in cui si fanno centomila e poi altre centomila intercettazioni ancora per devastare attraverso i media il lavoro quotidiano di chi ha avuto l’investitura democratica per guidare l’Italia in questi anni difficili.

mercoledì 8 giugno 2011

COME CAMBIERANNO I RAPPORTI TRA POLIZIA GIUDIZIARIA E PUBBLICO MINISTERO NEL DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE NR. 4275 DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA.

ricevo e pubblico:

Negli ultimi mesi abbiamo assistito a durissimi scontri tra il potere politico e quello giudiziario, a volte sfociati in veri e propri attacchi rivolti da una parte della politica alla magistratura.
Dopo diversi annunci, infine, è arrivata la tanto attesa riforma epocale della giustizia. Essa è racchiusa nel disegno di legge costituzionale AC 4275, presentato il 07 aprile 2011 dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Giustizia.
La riforma ha lo scopo dichiarato di ammodernare le norme che regolano la giustizia. A tale fine, prevede la modifica di alcuni articoli della Costituzione ritenuti non più attuali, tra i quali quello che regola il rapporto di dipendenza della polizia giudiziaria dal pubblico ministero.
Il testo vigente dell’art. 109 della Cost. sancisce: “L’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria”.
Il nuovo testo riformulato, invece, prevede: “Il giudice e il pubblico ministero dispongono della polizia giudiziaria secondo le modalità stabilite dalla legge”.
Com’è evidente, la modifica non è priva di conseguenze. Se la dipendenza dell’autorità giudiziaria dal pubblico ministero sarà filtrata con modalità da stabilirsi con legge, necessariamente ne deriverà il rischio di condizionamenti dell’azione penale da parte dell’esecutivo.
Il pubblico ministero oggi è indipendente dal potere politico e "soggetto soltanto alla legge", mentre il poliziotto - in particolare, quello militarmente organizzato - è un fedele servitore dello Stato che risponde agli ordini di un ministro.
La riforma prelude uno scenario in cui le polizie militari raccoglieranno la notizia di reato, faranno i primi accertamenti e le prime valutazioni, poi informeranno la catena gerarchica che deciderà quando e come informare il pubblico ministero.
In tali circostanze, gli elementi di prova verrebbero esaminati all’interno delle caserme, dove verrebbe deciso l'inizio dell’azione penale ed i tempi di comunicazione alle Procure.
Ci si chiede: lo “status militis” di una polizia giudiziaria non più alle dipendenze funzionali del PM è compatibile con l’obbligatorietà dell’azione penale? Oppure la militarità della polizia giudiziaria potrebbe essere d’ostacolo all’azione?
Come noto, gli appartenenti alle forze di polizia militarmente organizzate sono inserite all’interno di una gerarchia il cui ultimo anello è il ministro a cui rispondono e da cui ricevono gli indirizzi operativi (non sono casuali motti del tipo “obbedir tacendo” oppure “nei secoli fedeli”).
Si consideri, inoltre, che la carriera ha un peso rilevante per i militari. Con ciò non si vuole sostenere che tutti i militari, se posti dinanzi all’eterno dilemma tra Dio e Mammona, deciderebbero di assumere posizioni prone per amore alla carriera; certamente molti, in caso di pressioni da parte dell’autorità politica, deciderebbero di rimanere con la schiena diritta.
E’ altrettanto vero, però, che questi ultimi potrebbero subire condizionamenti con diversi mezzi di persuasione: con i trasferimenti d’autorità, che possono avvenire per non meglio specificate “esigenze di servizio” e/o “di opportunità”; con le sanzioni disciplinari, svincolate dal principio di legalità e tassatività dell’illecito; con i giudizi annuali caratteristici, massima espressione di discrezionalità, che incidono pesantemente sulla carriera. In essi anche un non meglio definito comportamento polemico può essere motivo di rilievo e/o nota di demerito, a prescindere dalla natura della polemica. Da ultimo, non per importanza, si consideri che da qualche anno è in atto una “strategia neoisolazionista” che cerca di allontanare i militari dalla società civile attraverso la compressione dei pochi diritti che il Parlamento nel 1978 aveva loro riconosciuto.
Se ne riportano alcuni esempi eclatanti.
a. Lo scorso anno, con un atto emanato dal solo potere esecutivo, sono stati ridotti alcuni diritti che erano previsti da una legge ordinaria. Infatti, l’art. 9 della legge n. 382 del 1978 consentiva alla polizia giudiziaria militare di “manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare o di servizio per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione”. La norma è stata modificata dall’art. 1472 del D.Lgs 66/2010, a mente del quale la polizia giudiziaria militare può “manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare, di servizio O COLLEGATI AL SERVIZIO per i quali deve essere ottenuta l’autorizzazione”.
b. Sempre lo scorso anno, con l’interrogazione a risposta scritta n. 4/01824, si è chiesto al ministro competente di specificare i limiti alla libertà di espressione dei militari – l’autorità di governo ha riferito che “ai militari (compresi gli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria appartenenti all’Arma dei Carabinieri ed al Corpo della G.di F.) può farsi carico d’un dovere di riservatezza ignoto al comune cittadino, ESSI DEBBONO ACCERTARSI DEL PENSIERO DEI SUPERIORI, CHIEDENDO L’AUTORIZZAZIONE AD ESPRIMERE IL PROPRIO”.
A fare da cornice ai punti precedenti, v’è la circostanza secondo la quale la polizia giudiziaria militare non ha un vero sindacato, ma una rappresentanza gerarchizzata, presieduta dal più alto in grado, che può trattare solamente determinati e ristretti argomenti.
Non si può escludere che, a seguito della riforma nelle occasioni meno gradite o imbarazzanti per il potere politico, l’obbligatorietà dell’azione penale possa venir sterilizzata dalla dipendenza gerarchica e funzionale della p.g. dall’esecutivo.
E’ certamente innegabile che anche oggi possono esserci delle pressioni sulla polizia giudiziaria, ma la sua dipendenza funzionale dal P.M., prevista dalla lungimirante Costituzione, rappresenta uno scudo che la pone al riparo dalle gerarchie e dai governi.
Nell’Assemblea Costituente il dibattito in merito alla dipendenza della polizia giudiziaria dal pubblico ministero fu ampio. Era ancora vivo il ricordo dell’esperienza del regime fascista e delle deportazioni di cui anche alcuni membri della stessa Assemblea avevano fatto esperienza in prima persona.
In quella sede emerse persino la proposta, ampiamente condivisa, di formare un corpo di polizia giudiziaria separato rispetto alle altre forze dell’ordine e posto direttamente alle dipendenze, sia funzionali sia gerarchiche, dell’autorità giudiziaria. Si giunse, probabilmente per motivi di contenimento della spesa, a una decisione di compromesso fondata su una dipendenza solo funzionale.
In ogni caso, il costituente mai si sarebbe sognato di porre un qualche filtro di natura politica al rapporto di dipendenza della p.g. dal P.M., ritenendo la dipendenza funzionale diretta una condizione imprescindibile.




Cleto Iafrate
COMITATO “ARTICOLO 52 – Militari tra la gente”

domenica 5 giugno 2011

Teulada svende, Marcegaglia compra

aricolo tratto da : www.manifestosardo.org
C’è proprio chi ha trovato l’America non lontano da casa sua. In Sardistàn, ad esempio. E’ il caso del Gruppo Marcegaglia certamente. Titolare, attraverso la Mita Resort s.r.l. (45% del capitale sociale in mano a Emma Marcegaglia, il resto di proprietà di Massimo Caputi, Andrea Donà delle Rose, Lorenzo Giannuzzi), del Forte Village di S. Margherita di Pula, definito da anni il migliore resort del mondo, ha acquisito da poco l’ex Arsenale di La Maddalena. Due conti su questa struttura. L’ex Arsenale di La Maddalena è diventato un hotel a 5 stelle (115 stanze, di cui 22 suites), un centro benessere con porto turistico (600 posti barca) grazie agli interventi programmati per la riunione G 8 poi spostata a L’Aquila. Una dei fulcri del noto sistema gelatinoso. Sono stati spesi 118.946.000,00 euro in proposito (48.400.000,00 euro per la ristrutturazione dell’Arsenale in albergo + 23.436.000,00 euro per la realizzazione di servizi connessi + 41.610.000,00 euro per l’adeguamento del bacino dell’Arsenale in porto turistico + 5.500.000,00 euro per il piano di caratterizzazione e la bonifica ambientale, dati Protezione civile) di soldi pubblici. 227 mila metri cubi di volumetrie turistiche su un’area di 115 mila metri quadri, un porto turistico in posizione privilegiata. La gestione è stata affidata – per 40 anni – alla Mita Resort s.r.l., verso il pagamento di 31 milioni di euro (cioè poco più di 64.583 euro mensili per i 480 mesi di contratto) allo Stato e un canone annuale di 60 mila euro in favore della Regione autonoma della Sardegna. Una miseria. L’affidamento è stato effettuato dalla struttura di missione gestita dal sottosegretario alla Protezione civile (e direttore del Dipartimento della Protezione civile) Guido Bertolaso e successivamente il complesso è stato trasferito alla Regione autonoma della Sardegna. La Regione autonoma della Sardegna dovrà pagare quale proprietario ben 400 mila euro all’anno di sola I.C.I. Insomma, un vero affare. Ma un altro affare, di proporzioni straordinarie, si profila all’orizzonte. Sulla costa di Teulada, da Capo Spartivento a Tuerredda, a Malfatano. Uno dei grandi tratti di costa (circa 35 km.) ancora in gran parte integri del Mediterraneo. Rocce, piccole calette (Tuerredda, Campionna, Piscinnì), ambienti dunali, stagni (Piscinnì, Tuerredda), porti naturali già utilizzati in antichità (come la Merkat fenicia nel rìas di Malfatano). Da parecchi anni incombe il tentativo speculativo su questo autentico paradiso costiero. Negli anni ’70 del secolo scorso furono i lombardi Monzino, attraverso la loro società S.I.T.A.S. s.p.a., a progettare su quasi 900 ettari di costa la nuova Costa Smeralda nel sud Sardegna. Si doveva chiamare Costa Dorada: alberghi, ville, campi da golf con centinaia di migliaia di metri cubi di volumetrie. Non se ne fece quasi nulla. Soltanto la durissima opposizione legale delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra condusse alle condanne in sede penale ed alla successiva demolizione delle opere abusive del tentativo speculativo nella splendida baia di Piscinnì, enclave amministrativa di Domus de Maria, portata avanti in un primo momento dal gruppo Monzino, successivamente da una società aderente alla Lega delle Cooperative. Alcuni anni fa la Società immobiliare venne rilevata dalla Forma Urbis s.p.a. di due architetti-imprenditori veneti, Gianpietro Gallina e Albano Salmaso, che fecero proclamare, con sovrano sprezzo del ridicolo, all’allora Sindaco di Teulada Tore Mocci l’arrivo sulle coste sulcitane di ben 2.500 posti di lavoro ed anche di più grazie ai 180 mila metri cubi di alberghi e ville di lusso che gli intraprendenti veneti affermavano di voler realizzare. In realtà non hanno realizzato un bel niente, così come a Capo Pecora, sulla costa di Arbus, dove hanno rilevato la storica azienda agricola sul mare dei Casana. A questi architetti-imprenditori evidentemente interessava farsi approvare i progetti immobiliari e rivendere a prezzi esorbitanti. Ed è quello che hanno fatto. Anche dividendo in cinque l’unico progetto immobiliare, con l’avvallo della Regione autonoma della Sardegna, ai fini delle valutazioni di impatto ambientale, in contrasto con la direttiva comunitaria in materia (la n. 85/337/CEE, integrata e modificata dalla n. 97/11/CE). Così ha visto la nascita il nuovo progetto comprendente il complesso ricettivo “eco-compatibile” Malfatano Resort s.p.a., una joint venture composta da Sansedoni s.p.a. (40 %, gruppo Fondazione Monte dei Paschi di Siena), famiglia Benetton attraverso la Ricerca Finanziaria s.p.a. (25 %), Gruppo Toffano (24 %), Silvano Toti s.p.a. (11 %). Qui il fortissimo interesse del Gruppo Marcegaglia. Infatti, il Gruppo dell’attuale Presidente nazionale della Confindustria Emma Marcegaglia gestirà – secondo i programmi – il resort di Malfatano (300 camere, 5 stelle) a partire dal 2011. Ma non solo. La partnership fra Sansedoni s.p.a. e Mita Resort s.r.l. vede accanto un affare strettamente immobiliare di non poco conto: a fine marzo 2010, dando corpo e conferma ai peggiori fantasmi mattonari, il Consiglio comunale di Teulada ha approvato – all’unanimità – una deliberazione concernente la rilocalizzazione di volumetrie, l’acquisizione di concessioni demaniali sulle ridotte spiagge e, soprattutto, la drastica decurtazione della quota alberghiera con la destinazione del 25% delle volumetrie a ville. L’intento, in pratica, è di “variare l’impianto urbanistico dell’attuale piano di lottizzazione per adeguarlo alle richieste del mercato turistico”, come riporta fedelmente La Nuova Sardegna, nell’edizione del 25 marzo 2010. L’iniziativa è propedeutica a un futuro accordo di programma Comune – Regione – Privato. Più ville e meno alberghiero. E le prospettive occupative dell’affare sono anticipate da quanto sta avvenendo a La Maddalena con avvisi al pubblico di richieste di personale a cinque stelle. Quanti teuladini? Boh, vedremo. Eppure è quanto persegue da tempo il Comune di Teulada, secondo cui ormai non vi sarebbe alcun ostacolo per spalmare i 140 mila metri cubi di volumetrie complessive sui 700 ettari di costa. I lavori sono stati avviati nei mesi scorsi, prevedendo in prospettiva (deliberazione Consiglio comunale Teulada n. 37 del 3 ottobre 2008) lo spostamento di 33.500 metri cubi e la descritta variazione di destinazione d’uso. Ancora una volta sono state le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra a rivolgersi alle amministrazioni pubbliche competenti ed alla magistratura, auspicando un efficace intervento in tempi brevi. Non basta il lento assassinio ambientale della splendida spiaggia di Tuerredda, “assalita” da centinaia di bagnanti, da chioschi e da “generose” concessioni demaniali, non basta l’emblematica vicenda della lottizzazione abusiva di Baia delle Ginestre ad opera dei lombardi Antonioli, non basta il fallimento turistico dell’allucinante cubo di cemento dell’Hotel Rocce Rosse, poi trasformato in condominio. Il turismo mattonaro oggi ha le sembianze di Emma Marcegaglia e dei Benetton, mentre gli indigeni che da generazioni vivono e lavorano a Malfatano stanno per essere cacciati da casa loro (e dai loro 5 ettari nel bel mezzo della lottizzazione) perché disturbano. Come i Mapuche della Patagonia. Emblematico e da vedere il film-documentario Furriadroxius, di Michele Mossa e Michele Trentini, sugli ultimi abitanti della comunità agro-pastorale di Malfatano. Nell’indifferenza della Regione autonoma della Sardegna, delle amministrazioni locali, delle forze politiche e degli stessi teuladini. Nelle sedi della politica, solo l’on. Claudia Zuncheddu (RossoMori) ha presentato un’interpellanza in proposito (la n. 59/C-4 del 3 dicembre 2009) al Presidente della Regione autonoma della Sardegna, agli Assessori regionali della difesa dell’ambiente e degli Enti locali, finanze, urbanistica. Gli altri a schiena dritta e in silenzio. Fuori dai piedi, oggi si costruiscono ville da 380 mq. di coperto in vendita e migliaia di mq. di giardino esclusivo a 1,5 milioni di euro l’una, così racconta sorridendo chi sta sui mezzi cingolati. Sarebbero proprio da rivedere i luoghi comuni che vedono i sardi quale popolo orgoglioso, tenace, portato all’indipendenza ed all’autogoverno. A parte le tante invasioni più o meno cruente che la Sardegna ha visto nel corso dei secoli (dai cartaginesi ai romani, dai vandali ai bizantini, dagli arabi ai saraceni, dai pisani ai genovesi, dagli aragonesi ai piemontesi, agli alleati anglo-americani), conserviamo tuttora – nelle tante varianti – sa limba, la più fedele discendente del latino (lingua degli invasori) e tutt’oggi, nonostante roboanti dichiarazioni, sos istranzos che approdano sulle nostre coste ricevono un’accoglienza straordinariamente benevola. E’ il caso di tanti speculatori immobiliari nel corso degli ultimi decenni. Rapinatori di territorio che spesso hanno lasciato soltanto briciole o macerie agli indigeni. Chiedetelo, giusto per fare un esempio, ai tanti piccoli imprenditori rimasti sul lastrico grazie al bresciano Bertelli impegnato a cementificare Stintino. Tuttavia la solfa non è cambiata. Le lezioni non sono servite. Nemmeno il momento potenzialmente favorevole della presenza dell’Amministrazione regionale Soru ha consentito di acquisire l’area, con i mezzi previsti dalla legge, alla disponibilità della recente Agenzia della Conservatoria delle coste della Sardegna. Si poteva salvare dalla solita valorizzazione mattonara uno dei tratti più belli ed integri di costa del Mediterraneo, ma non se n’è voluto fare nulla.

*Gruppo d’Intervento Giuridico

In precedenza su Il Manifesto Sardo, n. 63, 1 dicembre 2009

dal sito web della Società Sansedoni s.p.a. (http://www.sansedonispa.it/) Capo Malfatano si trova sulla costa sud-occidentale della Sardegna, nel comune di Teulada e nella provincia di Cagliari, da cui dista 40 km. La proprietà si estende per circa 670 ettari su una zona di grande fascino paesaggistico e di rinomata bellezza, e comprende la celebre spiaggia di Tuarredda, tra la penisola di Capo Malfatano e Capo Spartivento. Proprietaria del terreno e promotrice del progetto è la società S.I.T.A.S. SrL, partecipata da Sansedoni, Gruppo Toti, Ricerca Finanziaria (Benetton) e Gruppo Toffano di Padova. Il progetto mira alla valorizzazione del territorio e delle risorse locali, uniche per bellezza e fascino, attraverso la realizzazione di un sistema integrato di strutture ricettive e residenziali di elevato standard qualitativo, nel massimo rispetto del territorio. Obiettivo degli azionisti, viste le caratteristiche di massima qualità ambientale e paesaggistica della proprietà, è quello di realizzare un polo di assoluta eccellenza nell’offerta turistico ricettiva, adottando modelli già testati con successo nei mercati internazionali e con un’attenzione particolare alle caratteristiche naturali autoctone e alla sostenibilità del progetto stesso. L’intervento, prevede la realizzazione di hotel, di un centro conferenze e di residenze di lusso, per un totale di circa 140.000 metri cubi.

Storia della SOCREM Genovese

Storia della SOCREM Genovese
La Società Genovese di Cremazione - SO.CREM - fondata mercoledì 14 aprile 1897, fu eretta in Ente Morale con R.D. del 13 aprile 1902.
La prima cremazione avvenne il 4 settembre 1902. L'avvenimento ebbe un notevole rilievo storico e culturale, in quanto - in tale data - fu cremata la salma del Socio benefattore Cav. Luigi Maria D'Albertis.
Il Rito della Cremazione, peraltro già noto alle civiltà del passato, é riemerso nella seconda metà dell'Ottocento non per iniziativa pubblica, bensì ad opera del volontariato e per la costanza di poche persone.
In concreto, potremmo dire che in questi ultimi ventisei anni della Presidenza di Edoardo Vitale, hanno determinato delle tappe molto significative gradualmente raggiunte a beneficio della nostra Società.
Numerose ed importanti sono le novità della SO.CREM di Genova.
Anzitutto l'incremento dei Soci: da 4.620 al 31 dicembre 1980, sono diventati 17.181 al 31 dicembre 2010.
Conseguentemente, anche le cremazioni sono aumentate.
Nel corso del 1980 l'Ente ha eseguito 253 cremazioni, mentre nel 2010 sono state eseguite 5.568 cremazioni.
In tempo utile, la Società si é munita di adeguati impianti di cremazione, senza tuttavia trascurare l'organizzazione.
La SO.CREM di Genova, infatti, é stata la prima in Italia ad acquistare i computer per poter registrare le poche - allora - migliaia di Soci in un archivio informatico.
Tale archivio, ha pure consentito di trascrivere tutte le cremazioni eseguite in cent'anni di storia, al fine di poter agevolmente riferire ai Visitatori del Tempio l'esatta ubicazione del loculo ove riposano le Ceneri dei Defunti.
La Società si é inoltre munita di adeguati impianti di cremazione. Inizialmente, é stato acquistato un moderno forno di fabbricazione Inglese da affiancare ai due gloriosi forni "Gorini". Successivamente, sono stati sostituiti con altri forni "Shelton" perché - in quegli anni - la scelta cremazionistica stava aumentando in maniera rilevante ed era necessario avere la disponibilità di un impianto moderno ed allo stesso tempo funzionale.
Sono terminati i lavori di ristrutturazione ed ampliamento dell'intera Ara Crematoria.
L'Ente pertanto é dotato di quattro moderni forni realizzati dalla Ditta GEM di Udine, in sostituzione dei tre forni Shelton.
Il 1986 ha registrato un importante salto di qualità.
Con l'acquisto di un appartamento, situato nel centro cittadino, in comoda e strategica zona munita di idonei mezzi di collegamento, la sede sociale é stata trasferita in via Lanfranconi al civico n° 1, interno 4.
Successivamente, l'Ente ha acquistato, sempre nello stesso stabile, altri appartamenti sia per le aumentate esigenze operative che per l'archiviazione dei documenti societari.
All'interno n° 7, é stata acquistata un'unità immobiliare che é stata attrezzata ad "Auditorium" ove vengono svolti interessanti Convegni.

mercoledì 1 giugno 2011

carceri italiane

L'Unione delle Camere Penali Italiane aderisce allo sciopero della fame intrapreso da Marco Pannella da oltre un mese, per denunciare "le incivili condizioni delle carceri". La decisione è stata presa dalla
Giunta Ucpi, che fa così propria l'iniziativa del leader radicale.
Lo sciopero della fame sara' iniziato domani, primo giugno, dal presidente Valerio Spigarelli, e, a staffetta, coinvolgerà ogni giorno tutti i componenti di Giunta.
Secondo i penalisti, che denunciano da tempo la "drammatica situazione delle carceri italiane", il sovraffollamento "cresce senza che ancora alcun serio provvedimento venga avviato per fronteggiare quella che non è più una emergenza ma una cronica condizione". E "come conseguenza del sovraffollamento", si fa
notare, "cresce anche il numero dei suicidi, segnale drammatico delle condizioni di disagio fisico e psichico in cui vivono i detenuti".
L'Unione ha più volte ribadito, anche negli ultimi anni, la necessità di "predisporre iniziative legislative idonee a tutelare i diritti dei detenuti nelle carceri italiane", contenendo appunto il sovraffollamento, ma il Governo e gran parte della politica "sono sordi a queste richieste". Con modalità analoghe a quelle della giunta il coordinatore Alessandro De Federicis e gli altri componenti dell'Osservatorio Carcere dell'Unione delle Camere Penali Italiane "hanno aderito all'iniziativa e intraprenderanno questa stessa forma di
protesta". (ANSA)

martedì 31 maggio 2011

liberiamoci

Bersani: in questo momento storico il Pd non mette limiti ai propri interlocutori, perché “se si ha una vera esigenza di riscossa civica, oltre Berlusconi, dobbiamo anche liberarci dalla malattia personalistica del berlusconismo. Per questo noi ci rivolgiamo a tutte le forze interessate, anche perché è emerso dalle urne che dove non arrivano le forze politiche arrivano i cittadini. Non mettiamo barriere ad una proposta che deve restare larga, in quanto quando si parla di riforme e il progetto è credibile, tira da entrambe le parti, se non lo è no, lascia scoperto qualche pezzo”.
Sul fenomeno dei grillini Bersani ribadisce che “è importante percepire che ci sono esigenze nuove nel Paese, che vanno anche al di là di Grillo, che pongono delle domande. Ma le parole qualunquiste di Grillo sono già sentite.

andiamo avanti

ecco la dichiarazione del Premier dopo la sonora sconfitta:
"Abbiamo perso, è evidente. Ma io sono un combattente e ogni volta che perdo triplico le forze.
L'unica strada è tenere i nervi saldi e andare avanti. La maggioranza è coesa e determinata, ci restano alcune riforme da fare, tra cui quella fiscale, della giustizia e il piano per il Sud.

domenica 29 maggio 2011

la lettera che il premier ha scritto a me!

Forzasilvio.it

[saluto]Luigi,

vedendo tg e leggendo i giornali di questi giorni, mi sembra di essere tornato alla vigilia delle elezioni poiltiche del 2006. Anche allora tutti dicevano e scrivevano che Berlusconi era finito e che le elezioni lo avrebbero spazzato via. Sappiamo come è finita: la saggezza di noi cittadini ha prevalso, con un risultato finale da noi duramente contestato ma sicuramente eccezionale, viste le premesse.

Alla vigilia di questo importante ballottaggio, ci risiamo. Come nel 2006, anche questa volta tocca a noi sovvertire i pronostici, dimostrare non solo il nostro orgoglio ma anche la capacità di scegliere la guida migliore per le nostre città.

Tu, io, ciascuno di noi può essere decisivo. Da oggi a lunedì ciascuno possiamo, anzi dobbiamo parlare con i amici e conoscenti e portarli a votare a Milano, Napoli, Cagliari, Vercelli e in tutte le altre località dove si vota.
Tutti noi conosciamo nostri elettori che sono infastiditi o delusi dalla politica, da Berlusconi, dal nostro governo, grazie anche alla rappresentazione fatta ogni giorno dai media, interessati solo a demolire e a demoralizzare. Parliamo con questi amici, motiviamoli a un voto positivo, per dare un buon governo alla loro città o alla provincia in cui vivono, per evitare di consegnare se stessi e i propri cari a cinque anni di mal governo locale.

Berlusconi ha già detto il governo andrà avanti qualunque sia il risultato dei ballottaggi e così sarà. Non è in gioco il governo, dunque, mentre il comune e la provincia sono le istituzioni che più delle altre migliorano o peggiorano la vita quotidiana dei cittadini, come dimostra il disastro dei rifiuti a Napoli, la cui differenza rispetto a una città ben amministrata come Milano è sotto gli occhi di tutti.
Per questo motivo, votare bene - dillo a tutti i tuoi amici dove si vota - è prima di tutto un voto per sè, per la propria famiglia e per la propria comunità. Il resto, le polemiche, il teatrino della politica, i malcontenti, vengono dopo questo evidente dato di realtà: qui non c'è in ballo un titolo sui giornali, ma avere servizi - asili, assistenza agli anziani, trasporti, rifiuti, anagrafe, ecc - efficienti e funzionanti...e, anche, l'orgoglio di continuare una esperienza politica che ha sicuramente i suoi limiti ma che ha garantito in questi anni che il nostro Paese non finisse disastrato come Grecia, Spagna, Portogallo.

Grazie per quello che farai, non solo per Silvio ma, soprattutto, per te, per i tuoi amici e per smentire ancora una volta i gufi, le cassandre e gli avvoltoi che da due settimane svolazzano nei cieli italiani.
Buon voto!

giovedì 26 maggio 2011

il libro di oggi

I lunghi viaggi della speranza
di Giuseppe Rigoni
In occasione del suo settantesimo compleanno, Giuseppe Rigoni si regala e ci regala il migliore tra i suoi libri, quello che meglio rappresenta il suo intenso desiderio di raccontare e di raccontarsi: I lunghi viaggi della speranza è, come recita il sottotitolo, un’autobiografia. Rigoni vi ha aggiunto l’aggettivo “romanzata” non tanto perché vi sia qualcosa di non vero in quello che racconta, quanto perché racconta una vita così ricca di episodi, di drammi, di cadute e di resurrezioni, da sembrare una fiction. Una vita complessa, in cui il protagonista è spesso costretto a ricominciare da capo, a tirarsi su le maniche, a ricostruirsi il futuro, capace ogni volta, come l’indomabile Rossella O’Hara di “Via col vento”, di dire che “domani è un altro giorno”. Una speranza nel domani che però non ha nulla del cinismo dell’eroina del romanzo della Mitchell, ma che invece è frutto di scelte sofferte, di dubbi continui, di riflessioni su tutti i perché del mondo.
Nel libro, come nella vita di Rigoni, domina il tema del viaggiare e spesso le profonde riflessioni dell’autore sul mondo che cambia avvengono in treno, con il sottofondo cadenzato dello sferragliare dei vagoni sulle rotaie, un ritmo monotono che in ogni momento ricorda come il tempo passi e non ritorni. Non è questa la sede per raccontare tutti i “viaggi della speranza” anche perché basta immergersi nella lettura per partire assieme all’autore. Anticipiamo però che grande spazio nel libro lo ha la città svizzera di Solothurn, dove l’autore ha a lungo vissuto da emigrato, trovando qualche ostacolo, ma anche tanta solidarietà. E una particolare attenzione la merita tutta la parte finale del libro: viaggi nel deserto africano, voli militari, segreti strategici, un romanzo nel romanzo che, anche alla luce degli eventi della stretta attualità, diventa quasi profetico.

Recensione di Giulia Matteazzi

mercoledì 25 maggio 2011

don seppiA ?0?!!!

TRATTO DA IL GIORNALE.IT
mercoledì 25 maggio 2011, 08:00
Decine e decine di foto e video pornografici, scaricati da siti internet o dai programmi di file sharing, erano nei computer sequestrati a don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente arrestato dieci giorni fa nell’ambito dell’inchiesta su abusi su minori e cessione di stupefacenti, e a Emanuele Alfano, l’ex seminarista finito in carcere venerdì scorso. Gli inquirenti stanno cercando di capire se si tratti di foto e immagini con minori. Se dovesse arrivare la conferma, per i due scatterebbe anche l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Nei computer di don Seppia e Alfano sono rimaste anche le tracce delle chat gay che l’ex parroco e l’ex seminarista frequentavano per «abbordare» giovani vittime. «Frasi a volte irripetibili», confermano gli inquirenti. Nei prossimi giorni, invece, sarà sentito il medico che nel 1994 denunciò don Seppia perché, a suo dire, il sacerdote molestava al telefono i suoi figli, due femmine di 10 e 13 anni, e un maschio di 15 anni. Le chiamate arrivavano dalla parrocchia di San Pietro di Quinto, frequentata dai figli del medico, dove don Riccardo era allora curato. Intanto spunta, a proposito di don Seppia, l’ipotesi di prostituzione minorile. La Procura starebbe infatti per formalizzare il nuovo capo di accusa nei confronti del sacerdote, che lunedì è stato trasferito dal carcere di Marassi, dove veniva quotidianamente minacciato e insultato dagli altri detenuti, alla sezione speciale del carcere di Sanremo dedicata ai «sex offenders». E mentre l’avvocato Paolo Bonanni, legale del sacerdote, continua a ribadire che «alla luce dell'interrogatorio tutta questa vicenda mi sembra ridimensionata», spunta il contenuto di un sms inviato da una delle vittime di don Seppia, un ragazzo di 15 anni, a una sua amica: «Se non la smette, mi suicido». L’sms è stato intercettato dai carabinieri del Nas di Milano. È opinione dei magistrati che il ragazzino, a causa delle pressioni subite da parte del sacerdote, fosse caduto in depressione e fosse realmente intenzionato a uccidersi. Infine, il legale dichiara che si sta valutando l’opportunità di fare effettuare una perizia psichiatrica a don Seppia, in relazione al suo atteggiamento compulsivo nei confronti del sesso.

martedì 17 maggio 2011

nuova linea editoriale



scusate l'assenza ma nel frattempo stavo testando alcune scelte editoriali che sono applicabili in un blog ,la terza ora non è l'unica mia creatura ne curo altre ,spero un giorno di avere acquisito  sufficiente esperienza per potere dare dei consigli ai navigatori meno esperti .Ho appena inserito delle aree tematiche dove conto di poter parlare addirittura di libri ,avendo avuto occasione di conoscere degli autori ,naturalmente mi limiterò a segnalarne l'esistenza ,in relazioni internazionali vorrei presentarvi degli amici conosciuti con il web che abitano in diverse parti del mondo,ciao a presto!

venerdì 29 aprile 2011

the Holstee manifesto

Questa è la tua vita.
Fai ciò che ami. Se non ti piace qualcosa, cambiala.
Se non ti piace il tuo lavoro, lascialo.
Se non hai abbastanza tempo, smetti di guardare la televisione.
Se stai cercando l'amore della tua vita, smetti di cercarlo.
Arriverà da solo quando comincerai a fare le cose che ami fare.
Smettila di analizzare ogni cosa.

Tutte le emozioni sono belle. La vita è semplice.
Quando mangi apprezza ogni singolo morso.
Apri la tua mente, le braccia e il cuore a nuove cose e alle persone.
Noi siamo uniti nelle nostre differenze.
Chiedi alle prossime persone che incontri quali sono le loro passioni
e condividi con loro le tue aspirazioni e i tuoi sogni.

Viaggia spesso; perderti ti aiuterà a ritrovare te stesso.
Alcune opportunità si presentano una volta, prendile al volo.
La vita sono le persone che incontri e le cose che crei con loro.
Esci fuori e comincia a creare.

La vita è breve. Vivi i tuoi sogni e condividi le tue passioni.










sabato 23 aprile 2011

carcere

ROMA - Dalle carceri italiane, arriva l'ennesima cronaca di un'altra settimana di disperazione, tensioni e violenze, suicidi, decessi per droga e per malattia. Una cronaca che proviene dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere pubblicato sul sito di Ristretti Orizzonti 1, a cura di diverse organizzazioni politiche e di volontariato nelle carceri, come Radicali Italiani, IL Detenuto Ignoto, Antigone, A Buon Diritto, Radiocarcere. Tre detenuti sono morti, uno per suicidio, uno per (probabile) overdose, il terzo per malattia. Altri tre hanno tentato di togliersi la vita, il primo tagliandosi la gola, altri due impiccandosi. (tratto da: la repubblica.it)

lo stato delle cose

"Nessuno di coloro che  condizionano la storia con la politica attuale ha primeggiato a scuola, rarissime sono le persone intelligenti che appoggiano il fascismo, ed ancora più rare sono quelle che appoggiano il leghismo, ma appunto la mancanza di intelligenza, ha sviluppato la loro la furbizia, stiamoci attenti." G.Rigoni

domenica 17 aprile 2011

pensiero

La liberta individuale procura sempre molte amarezze, perchè non è mai condivisa dal pensiere religioso.

impressioni

"Faremo arrestare i giudici comunisti, i maestri comunisti, i professori comunisti , i preti Cristiani, il pApa no... quello è sempre stato uno di noi, e  si è circondato da dei cardinali  fedeli al DIo Marduk IL DIO DELLA RICCHEZZA E DELL'OPULENZA, Cristo nel fondo era il protettore dei comunisti."

venerdì 15 aprile 2011

thyssenkrupp

(ANSA) - TORINO, 15 APR - La Corte di Assise di Torino ha riconosciuto l'omicidio volontario con dolo eventuale per i sette morti del rogo alla Thyssenkrupp. L'amministratore delegato dell'azienda, Herald Espenhahn, e' stato condannato a 16 anni e mezzo di reclusione. Affollata l'aula per la lettura della sentenza: numerosi i familiari delle vittime, che hanno indossato le t-shirt con i volti dei loro cari.



LLa ThyssenKrupp AG è un'azienda tedesca, la più importante d'Europa nel settoresiderurgico. Occupa nel mondo circa 190.000 dipendenti (di cui circa 81.000 in Germania), e nell'anno fiscale 2008/2009 ha realizzato ricavi per 40 miliardi di euro....( tratto da wikipedia)

L'INCIDENTE PROBATORIO

(ANSA) - ROMA, 15 APR - Danilo Restivo, indagato in Italia per l'uccisione di Elisa Claps e detenuto in Inghilterra per il delitto della sarta inglese Heather Barnett, disertera' la videoconferenza internazionale disposta dal Gip di Salerno Attilio Franco Orio per consentirgli di assistere alle quattro udienze finali dell'incidente probatorio relativo all'omicidio della studentessa potentina. Secondo quanto apprende l'ANSA, Restivo ha gia' sottoscritto nel carcere di Winchester l'atto di rinuncia a comparire in videoconferenza alle quattro udienze, in programma il 18, 20, 26 e 27 aprile. (ANSA).




L'incidente probatorio è un istituto del diritto  con il quale il Giudice  e la difesa dell'indagato possono chiedere l'assunzione anticipata delle prove nelle fasi precedenti il dibattimento. I presupposti che lo giustificano sono riconducibili  al fatto che la prova è esposta a inquinamento, prova esposta a deterioramento o futura impossibilità di acquisizione, prova già acquisita per altri reati commessi dall'imputato,prova  di lunga e difficile formazione.
un esempio è quello di un testimone in fin di vita , il PM dispone che il testimone venga sentito prima che il processo abbia inizio.

lunedì 11 aprile 2011

votate gente

Secondo i sondaggi il 70% degli italiani non sa che il 12 e il 13 giugno si voterà per 4 referendum. Questo significa che TU dovrai trovarne almeno 3, informarli e portarli a votare. Se sei contro la privatizzazione dell'acqua, l'installazione di centrali nucleari e il legittimo impedimento. Vota 4 SI per dire che sei contro. Diversamente, fai bene i tuoi conti... (copia e incolla ovunque)

varie

mi dicono che la schizofrenia colpisce circa l'uno per cento della popolazione mondiale,
ci deve essere un errore !
RAGAZZI FATE BENE I CONTI

giovedì 10 marzo 2011

a volte

a volte mi pento e a volte no
a volte scrivo un libro
a volte canto una canzone
sempre la stessa pagina
sempre la stessa strofa
la mia mente è ferma al giorno che lasciai casa
la mia mente è ferma al giorno che lasciai la scuola
il mio cuore batte ancora
il mio corpo respira ancora e si muove salta e ride
ma dentro c'è qualcosa che muore
qualcosa di bello
come un fiore
come un amore che ogni giorno appassisce in questo orrore
la mia vita è stata il mio sogno peggiore
solo odio e rancore
condannato ad un tugurio buio in ogni giornata di sole
quello che mi fa più male è
che nessuno si è accorto di niente
un caro abbraccio a chi ha condiviso con me qualche frangente
della storia
ricordo
carlo da milano,
angelo da torino
giuseppe da napoli
andrea da savona
e tanti altri ragazzi che ho incontrato durante un viaggio lungo venti anni di cui non ricordo più neanche il nome .Vorrei potervi dire che io mi fermo qui
ma non è così
per me ci sono nuovi esami
nuovi terribili pericoli
che il bisogno mi costringe ad affrontare

venerdì 4 marzo 2011

nessuna speranza

ad essere collusa con il premier è anche l'opposizione, come mai l'opposizione...TUTTA L'OPPOSIZIONE, non si impegna solennemente quando andrà al governo a cancellare in un solo giorno tutte le leggi porcata che hanno varato in questi anni? E prima tra tutte il conflitto di interessi che lo vede illegalmente a capo di quattro reti televisive grazzie alla collaborazione della sinistra che ha fatto cadere Prodi?
La gente sembra indifferente anche a questo e va per la sua strada .

sabato 29 gennaio 2011

opinioni su .....

Solo lui rispetta il diritto che poi è lo stesso Diritto dei mafiosi, diritto di barare, diritto di corrompere, diritto di violare, diritto di sfruttare la debolezza minorile,LA DEMOCRAZIA CHE LUI IMMAGINA, altri non è che una monarchia mediatizzata, in cui nessuno può giudicarlo, nessuno può fermarlo, nessuno può frenarlo, nessuno, perche lui sa che i sudditi hanno bisogno di sentirsi sottomessi, sfruttati, stuprati, dunque lui vuol diventare quello che il popolo vuole che lui sia, intoccabile, insostituibile fino alla morte, guai a coloro che lo mettono sotto accusa.
E chi ha contribuito a riportare le masse così in dietro nel tempo, provate a chiederlo all'integralismo Cattolico...
Lui nel fondo è solo il frutto, ma...il seme,,, siii il seme e quello di ADOLF H. stessa onnipotenza stesso despotismo, stessa lussuria personale, rimediata dai surrogati chimici e meccanici, stesso delirio del potere, stessa identificazione con il potere, stessa bramosia di onnipotenza, e ce qualcuno che racconta che passando per Milano un tempo il Furher abbia fatto ........ con un giovane ragazza milanese.
Giuseppe Rigoni

il ponte sullo stretto

Il presidente assicura che si farà , a dicembre sono già iniziati  i lavori per il disboscamento delle aree che saranno edificate  con i piloni di cemento che sosterranno l'opera che se non fosse stato per l'interruzione voluta dal governo prodi oggi sarebbe già ..... già... a buon punto ecco!

La dichiarazione la trovate su forza Silvio.it ,adesso si possono fare delle domande al premier basta registrare un messaggio telefonico e lui il Premier risponde su questo sito , non a tutti ovviamente però ......

ciao a tutti