Prot. 139/15 S.N.
Roma, 5 febbraio 2015
AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA
Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Prefetto Alessandro PANSA
OGGETTO: Ricezione delle denunce e querele da parte degli agenti di polizia giudiziaria. Inaccettabile che le incapacità dell’Amministrazione ricadano sempre sui Poliziotti.
SEGUITO
Egregio Signor Capo della Polizia, con lettera del 20.11.2014, recante prot. 1127/14 S.N. e pari oggetto della presente, questa O.S. interveniva
nei Suoi confronti riguarda la circolare del Direttore Centrale per gli Affari Generali datata 31.10. 2014, con la quale sono stati informati i Questori, e altri Dirigenti di Uffici centrali e periferici del Dipartimento,
circa la possibilità di ricezione delle denunce e querele da parte degli Agenti di polizia giudiziaria. In particolare, dopo aver ricordato il contenuto di detta circolare, vale a dire l’ammissione che il Suo Dipartimento per qualche decennio non avrebbe capito un accidenti (ci scusi se in luogo dell’accidenti
non abbiamo fatto uso di un qualche francesismo .... che pure in questo caso sarebbe stato più appropriato) di quella legge (il codice penale) che i poliziotti sono chiamati ad applicare quotidianamente, mentre adesso
si era “improvvisamente” persuaso che l’attività di ricezione di denunce e querele poteva essere svolta anche da un Agente di p.g., questa O.S. Le ha precisato che pur non volendo sminuire le due uniche sentenze (citate nella suddetta circolare e .... che non fanno certamente legge!) della nostra Corte di Cassazione, le cui pronunce sono state da tutti quanti noi e dagli stessi cittadini
sempre più che apprezzate (ricordiamo a titolo di esempio la sentenza n. 40362 del 31 ottobre 2007 con la quale è stato ritenuto che la canapa indiana può essere coltivata in piccole ‘piantagioni’ domestiche per essere venduta come pianta ornamentale, oppure anche la sentenza n. 20528 del 1 ottobre 2010
con la quale in buona sostanza è stato stabilito che le prostitute devono pagare le tasse, ... cosa di certo condivisibile anche se non risulta che lo Stato consenta alle predette di rilasciare valido scontrino o fattura per le lodevoli prestazioni elargite), è sicuramente indicibile la pretesa del Suo Dipartimento di attribuire
le citate mansioni a personale che non è mai stato adeguatamente formato a tal riguardo e che, anche per il fatto di non poter svolgere detti compiti in quanto fino a pochi giorni fa (prima dell’ennesimo impegno dell’Amministrazione ad umiliarli) unanimemente riservate esclusivamente agli appartenenti ai ruoli superiori, percepiscono uno stipendio nettamente inferiore rispetto a questi ultimi.
La invitavamo quindi a voler revocare la citata circolare ed imporre ai Suoi collaboratori centrali e periferici una migliore gestione delle risorse umane nella loro disponibilità. Parimenti evidenziamo l’opportunità che Lei sollecitasse le procedure del concorso interno per il ruolo dei Sovrintendenti cui deve essere
demandata l’attività di cui sopra così come previsto dai citati articoli del c.p.p..
Non è superfluo dire che da parte Sua non c’è stato quell’urgente riscontro alla nostra lettera che avevamo cortesemente chiesto.
Nemmeno è fuori luogo rappresentarLe che avevamo preannunciato ai nostri iscritti che anche in questa occasione Lei avrebbe certamente osservato un religioso silenzio .... del resto stavolta non c’era da dare del “cretino” ad alcun poliziotto!!
Ebbene, seppur non solo il COISP ha avuto da ridire circa tale circolare (dopo il nostro intervento altri ci hanno seguito ...) il Suo Dipartimento si è invece preoccupato di contattare uno ad uno i vari Questori, pretendendo dagli stessi l’applicazione di quanto si era convinto (non certo in punto di diritto ma solo perché aveva dovuto prendere coscienza di una cronica carenza di ufficiali di p.g. che è peraltro tutta esclusivamenteSegreteria Nazionale
imputabile all’incapacità del Suo Dipartimento di portare avanti un qualche concorso che non sia viziato da continui errori!!!), precisando di porre in essere tale novità giuridica dopo aver sentito i Procuratori della Repubblica delle rispettive province.
I più hanno semplicemente informato i propri diretti collaboratori ed il personale dipendente circa i contenuti della circolare, significando implicitamente che da quel momento gli Agenti di p.g. avrebbero dovuto
ricevere le denunce e le querele (ma senza ovviamente fornire alcuna istruzione circa i tempi, i luoghi ed i modi), qualcuno ha provveduto immediatamente ad assegnare gli Agenti di p.g. agli Uffici Denunce seppur di ufficiali di p.g. alle proprie dipendenze ne avevano in numero adeguato (.... le carenze non sono ovunque!!), altri probabilmente hanno ignorato detta circolare (qualcuno con gli attributi e che ha cuore il proprio personale c’è ancora ...).
Alcuni Procuratori hanno condiviso la convinzione del Suo Dipartimento, altri assolutamente NO!! Il Questore di Sassari, ad esempio, precisa che “I Procuratori Capo dei Tribunali di Sassari, Tempio Pausania
e Nuoro, interpellati in merito, hanno dissentito dall’interpretazione fornita dalla ministeriale, ritenendo che la ricezione delle denuncie/querele debba essere effettuata esclusivamente dall’Ufficiale di P.G. e non dall’Agente di P.G.”.
Siamo proprio in Italia e questa è proprio la Polizia di Stato!!!
L’Ufficio Ispettivo del Suo Dipartimento, Egregio Capo della Polizia, Le ha sottoposto la problematica «rilevata nel corso dell’attività ispettiva ordinaria, della carenza di Ispettori e/o Sovrintendenti quale motivazione della mancanza di continuità nell’assicurare l’apertura dell’ufficio denunce», specificandoLe
che «In diverse Questure ispezionate, in effetti, quanto sopra è frutto di un’interpretazione “restrittiva” della vigente normativa (talora eletta per evitare conflittualità sindacali) per la quale in occasione della
presentazione di una denunzia o di una querela, risulterebbe imprescindibile la presenza di un Ufficiale di P.G.» .... e concludendo «Ciò premesso, si propone di valorizzare l’impiego di personale del ruolo Assistenti/Agenti
negli Uffici Denunce, così da colmare contingenti deficit di appartenenti al ruolo degli Ispettori e dei Sovrintendenti, al fine di assicurare la continuità del servizio di ricezione delle denunce e delle querele».
Una «interpretazione “restrittiva” della vigente normativa (talora eletta per evitare conflittualità sindacali)»?? Ma cosa diavolo dice il Suo Ufficio Ispettivo? Come cavolo si permette di tirare in ballo
il Sindacato addebitandogli FALSAMENTE responsabilità???
Si faccia dire, Prefetto PANSA, dove «talora» l’«interpretazione “restrittiva” della vigente normativa»
ci sarebbe stata per «per evitare conflittualità sindacali» .... e lo riferisca di corsa a noi, perché non permettiamo a nessuno di addebitarci fatti inesistenti!!!
Il Suo Dipartimento, alcune menti eccelse di tale Dipartimento, per decenni hanno ritenuto che le denunce e le querele potevano essere ricevute SOLO dagli Ufficiali di P.G. (non ci avevano capito un cavolo??) e adesso pensano che tale attività possa essere compiuta anche dagli Agenti di P.G.
(molto più probabilmente è ora che non capiscono un cavolo!!) e questa incertezza, questa ignoranza avuta per decenni o acquisita adesso (cosa più probabile!) sarebbe per colpa del Sindacato??
Ma non è che presso il Suo Dipartimento si fa uso di strane sostanze??
Risponda anche a questo, cortesemente!
Lo ribadiamo ancora una volta, Signor Capo della Polizia: “è sicuramente indicibile la pretesa del Suo Dipartimento di attribuire le citate mansioni a personale che non è mai stato adeguatamente formato a tal riguardo e che, anche per il fatto di non poter svolgere detti compiti in quanto fino a pochi giorni fa (prima dell’ennesimo impegno dell’Amministrazione ad umiliarli) unanimemente riservate esclusivamente agli appartenenti ai ruoli superiori, percepiscono uno stipendio nettamente inferiore rispetto a questi ultimi”!
La circolare del Direttore Centrale per gli Affari Generali datata 31 ottobre 2014 va revocata e Lei dovrebbe imporre ai Suoi collaboratori centrali e periferici una migliore gestione delle risorse umane nella loro disponibilità.
Una delle azioni defensionali più efficaci è, ed è sempre stata, quella di rilevare la nullità degli atti redatti in carenza di potere o qualifica giuridica da parte degli Operatori di polizia. Non è possibile pensare
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di estendere competenze, poteri e responsabilità al singolo Operatore (schiacciato nel suo stipendio e nelle sue mansioni meramente esecutive) con interpretazioni estensive e fantasiose che non tengono conto neanche in quale
titolo sono inseriti gli articoli da cui l’estensione delle qualifiche sarebbe possibile. Cosa hanno di assimilabile gli atti tipici per l’acquisizione della notizia di reato da parte degli Ufficiali di polizia giudiziaria di cui agli
artt. 350 e segg, inseriti al titolo II ( NOTIZIE DI REATO ) del Libro V ( INDAGINI E UDIENZA ) del c.p.p., con l’acquisizione di altre sommarie informazione di cui all’art. 351, o con la documentazione dell’attività
di polizia giudiziaria di cui all’art. 357 c.p.p. di cui al titolo IV ( ATTIVITÀ AD INIZIATIVA DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA )?
Uno stravolgimento completo sul piano del diritto ed una allarmante funzione sostitutiva avocativa del potere giurisdizionale sull’autonomia costituzionale legislativa del parlamento. Questa è la verità!
I Procuratori Capo dei Tribunali di Sassari, Tempio Pausania e Nuoro lo sanno bene e difatti hanno dissentito dall’interpretazione del Suo Dipartimento ed hanno puntualizzato che la ricezione delle denuncie/querele debba essere effettuata esclusivamente dall’Ufficiale di p.g.!! Quanti altri la pensano allo stesso modo? Gli Agenti di p.g., che sovente vengono inviati in missione
fuori dalla propria sede ordinaria di servizio, verranno dotati di un elenco dei luoghi dove potranno ricevere le denunce e le querele? E se poi uno dei tanti magistrati che prestano servizio presso i citati Tribunali, ove l’interpretazione del Suo Dipartimento non è stata per nulla condivisa, vengono trasferiti altrove e si trovano a portare avanti un processo la cui azione penale ha avuto inizio con una querela ricevuta da un Agente di p.g.?
Chi pagherà le conseguenze del probabile annullamento del processo? Chi risarcirà la parte offesa che vedrà decadere la propria pretesa ad una punizione del colpevole a causa di una “interpretazione” ampia della norma
che il Suo Ufficio ha inteso dare al solo fine di rimediare alla propria incapacità di garantire una dotazione di Ufficiali di p.g. adeguata e corrispondente all’organico previsto per legge??
Ora, Egregio Signor Capo della Polizia, non ci sorprende che un Direttore Centrale per gli Affari Generali firmi una nota come quella in argomento senza comprenderne fino in fondo gli effetti sul personale e sui ruoli della Polizia. Il risultato è, che a parità di stipendio e qualifica aumento le competenze ed i poteri.Così ho fatto una bella riforma al ribasso a costo zero, senza formazione e soprattutto senza passare per il Parlamento!!!
Ci sorprende invece che Lei, Prefetto Pansa, arrivi ad ignorare la giusta denuncia di questa O.S., che arrivi ad ignorare il fatto che anche laddove vi è carenza di Ufficiali di p.g. vi è comunque una qualche
possibilità di organizzare meglio le risorse senza bisogno di inventarsi fantasiose estensioni delle norme! La “novità” della ricezione di denunce e querele da parte degli Agenti di p.g. provoca in noi un enorme sconcerto (andranno peraltro riscritte decine di libri che la stessa Amministrazione ha da sempre utilizzato
per formare il personale...), ma ciò che più ci preoccupa, Egregio Capo della polizia, è il Suo silenzio che vuol significare condivisione di recepire una così bizzarra interpretazione e di trasmetterla al personale con enorme faciloneria.
Se gli Agenti di polizia giudiziaria dovranno provvedere alla ricezione di denunce e querele Lei dovrà prima adeguatamente formarli e dovrà anche circostanziare quando e come tale attività dovrà essere
svolta, dovranno essere affiancati per un periodo adeguato da personale più anziano e con la “giusta” qualifica per svolgere tale attività e, soprattutto, la stessa deve essere resa possibile in tutta Italia ... circostanza che adesso
non potrà accadere perché non pochi Procuratori hanno dissentito dall’interpretazione del Suo Dipartimento!
Non è accettabile che, con una leggerezza disarmante, si attribuiscono al personale delle competenze e capacità che l’Amministrazione si è sempre guardata dal fornire loro!! Quantomeno questo, Lei,
Capo della Polizia, dovrebbe capirlo!
Le rinnoviamo pertanto la nostra richiesta di revocare la menzionata circolare.
Il Segretario Generale del Co.I.S.P.
Franco Maccari