venerdì 28 ottobre 2016

il rogo di S.Agnese

Le mani legate dietro la schiena.
Non posso muovermi, non un solo muscolo può farlo... Tranne le palpebre.
Loro potrebbero chiudersi e non vedere più niente.
Potrei dimenticare le fiamme attorno a me, il calore che mi invade,
il dolore che prova il mio corpo, non quanto ne prova, però, la mia anima.
Potrei chiudere gli occhi e dimenticare in un soffio tutti coloro che mi stanno guardando.
Ma non lo faccio. Loro mi osservano. Ghignano, ridono, gioiscono della mia morte.
Loro, che tanto predicano la pietà, godono della mia sofferenza e del mio dolore.
E così io non darò loro la soddisfazione di vedermi chiudere gli occhi per la paura o sentirmi urlare per il dolore.
Loro mi vedranno morire con la dignità che non hanno, loro dovranno rimpiangere la mia morte ed essere bruciati dal senso di colpa quanto queste fiamme dorate, ora, stanno bruciando il mio corpo.
Loro, presto o tardi, dovranno rendersi conto che è troppo facile additare un altro.
Davvero troppo.
Dov'è la pietà che Lui predica? Dov'è la pietà di cui il Suo creato dovrebbe esser pregno?
Qui non c'è pietà. Nè compassione. Nè amore.
Qui ci sono solo gli uomini. E gli uomini, peccatori - perchè tutti lo siamo e non sono io la sola a meritare queste fiamme - mangiano altri uomini.
Li torturano. Li bruciano, li uccidono. E non se ne pentono.
Di me resterà solo cenere.
Ma sarà cenere di una Sua figlia, perchè ancora tale mi ritengo.
† † †

Mani giunte.
Sfiorano appena il profilo delle labbra, chiuse in un religioso silenzio.
A sugellare quell'unione di pallidi ed umili palmi, un rosario di perle nere.
Prego. Sì, io prego. Per la mia anima.
E VOI ?

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