Il Partito Pirata Italiano nasce nel 2006 come associazione per la difesa delle libertà digitali, a seguito dell'incapacità delle strutture organizzative esistenti di garantire alla popolazione un sistema informativo garante della libera espressione, della privacy privata, della trasparenza pubblica, e della naturale tendenza degli uomini a condividere tra amici e, spesso, anche con perfetti sconosciuti. Da allora è caratterizzato da una costante evoluzione, così come è la vita per ogni singolo individuo che lo compone.
Nel 2008 infatti un gruppo di White Hats (Hacker Etici) si e' infiltrato nelle liste di discussione dell'Associazione di Athos Gualazzi (il quale sito ufficiale di trova presso: partito-pirata.it ) per introdurre uno spessore professionalmente e culturalmente rilevante nell'Associazione, identificare i lobbisti dei partiti politici, e fare pressione affinchè l'associazione di nome Partito Pirata finalmente onorasse la fiducia pubblica e quindi il pubblico interesse come richiesto dalla Costituzione Italiana (art. 18 e 41 della Costituzione Italiana: l'associativismo e' libero purchè per fini non vietati, l'iniziativa economica privata e' libera purchè non in contrasto con l'utilità sociale).
A dicembre 2011, come risultato di questa operazione di infiltrazione, e a seguito della convergenza e la pressione delle storiche associazioni per i diritti civili, il vecchio statuto e' stato rimosso in favore di uno statuto transitorio che ha permesso un'organizzazione meno strutturata e quindi più incline ad evolversi insieme alle necessita' delle persone che lo animano.
A marzo 2012 per concludere, a seguito della defezione dei vecchi soci che in precedenza facevano parte del direttivo, con evidenti collusioni con la politica parlamentare, e non riuscivano quindi ad adeguarsi alla nuova dimensione egualitaria, il nuovo Partito Pirata Universale nasce e rimuove definitivamente la dipendenza da singoli individui contando invece sulla responsabilita' sociale di ogni individuo, indipendentemente dai criteri di fantasia come l'età, il sesso, la razza, il livello d'educazione e la posizione sociale: per tutti c'e' una possibilita' di incidere sulla vita socioeconomica del territorio che ci ospita purchè si comprenda che indipendentemente dall'iniquità sociale (cfr. Indice di Gini) tutti siamo comunque tenuti a mettere le mani in pasta per trovare soluzioni ai problemi comuni. Questa ("Hands-on!") e' la filosofia che gli Hacker hanno tradotto nello strumento informatico di Assemblea.
Oggi (luglio 2012) , arrivati alla terza revisione del progetto che blinda da contaminazioni esterne alle regolari procedure di voto, e un regolamento d'iscrizione che tutela con uno pseudo-anonimato/massima privacy (ie: al solo fine di ottemperare anche alla Legge Anselmi Italiana sulle società segrete), ha finalmente il fine di concretizzare 40 anni di attivismo informatico sostituendo l'attuale sistema elettorale con un sistema di voto che permetta a tutti di prendere parte ai processi decisionali pubblici eliminando cosi' gli intermediari e quindi anche la corruzione. Il Partito Pirata Universale stesso funziona con gli stessi metodi e strumenti che propone al pubblico.
L'originale associazione che vanta anche il carattere di ufficialita la potete trovare presso partito-pirata.it
tratto da http://www.partitopirata.org/
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