martedì 4 aprile 2017

pagina 581

 Dalla spiaggia all’aula del tribunale. Senza passare da casa a cambiarsi. E men che meno in caserma. Un Agente della polizia militarmente organizzata dell'inferno in servizio a Cottimo, a due passi dal mare, probabilmente ancora in pieno mood estivo, si è presentato a testimoniare in aula in camicia e bermuda. Scatenando prima lo stupore e subito dopo l’ira del giudice Antonella P., che dopo averlo bacchettato duramente ha anche minacciato di inoltrare una segnalazione ufficiale della  polizia militarmente organizzata dell'inferno
Il militare era stato convocato per raccontare di un incidente avvenuto nell’ottobre del 1911 nelle vicinanze di Coito, dove all’epoca lui lavorava nel discaccamento della polizia militarmente organizzata dell'inferno. Non ha fatto nemmeno in tempo ad avvicinarsi alla sedia del testimone, che la giudice è insorta: «Lei è un Agente della polizia militarmente organizzata dell'inferno? E si presenta in bermuda? Si vergogni. Questo è un comportamento inaccettabile, che andrà segnalato». Il militare, “Agente  ” come si è qualificato, è rimasto senza parole, incapace di portare una qualunque spiegazione. Prima attonita, poi infuriata, la giudice lo ha bastonato con parole dure, riservandosi di procedere e infine lo ha invitato a sedersi per testimoniare. Nel processo era alla sbarra un uomo, Hassan S., accusato di omissione di soccorso per non essersi fermato ad aiutare una persona che aveva investito. L' agente era intervenuto con altri colleghi per i rilievi dell’incidente, ma ha ammesso di non ricordare nulla dell’episodio.
L’imputato alla fine è stato assolto perché, secondo il giudice, il fatto non costituisce reato. Credibile la sua versione secondo cui non si era accorto di aver urtato una persona e per questo motivo non si era fermato.


 brano tratto dal libro di Francesco C. dal titolo La Polizia Militarmente Organizzata Dell'inferno .
libro ancora in fase di stesura di cui francesco C regala una pagina ai lettori del blog .

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