Rendersi conto dei propri limiti è l'unico modo per superarli, ammettere la propria tristezza può essere una felicità inaudita, perchè vi germina la speranza, e quella forza vitale che è rabbia, è passione, è creatività, è volontà!
martedì 7 aprile 2015
LA LEGENDA DELLO STRUZZO
RICEVO E PUBBLICO:
Un vecchio struzzo teneva lezione ai giovani
struzzi sulla superiorità della loro specie su
tutte le altre. “Siamo gli uccelli più grandi e
perciò i Migliori”.
Tutti i presenti
esclamarono “Certo ! Certo !” tranne uno
struzzo pensieroso, un certo Oliver che
obiettò: “
Noi, però, non voliamo all’indietro come il colibrì”,
“Il colibrì perde terreno, invece noi siamo il
progresso, andiamo avanti” replicò lo struzzo
anziano. “Certo ! Certo !” esclamarono tutti gli
struzzi tranne Oliver. “Facciamo le uova più grandi
e perciò le migliori” continuò l’anziano maestro.
“Le uova del pettirosso sono più belle” disse
Oliver.
“I pettirossi mangiano solo i vermi dei prati e
basta” replicò l’anziano. “Certo ! Certo ! ”
esclamarono gli altri struzzi tranne Oliver.
“Noi camminiamo su quattro dita, mentre
all’uomo ne occorrono dieci”
rammentò l’anziano struzzo ai suoi allievi. “Ma l’uomo
può volare stando seduto e noi non voliamo
per niente” commentò Oliver.
L’anziano lo squadrò con occhi severi: “l’uomo vola
troppo in fretta e gli succede sempre qualcosa”. “Certo
! Certo! “ esclamarono ancora gli struzzi , tranne Oliver.
“Noi, nei momenti di pericolo, possiamo renderci
invisibili cacciando la testa nella sabbia e nessun’altro
lo sa fare” disse il maestro.
“Come facciamo a sapere che gli altri non ci vedono
se noi non vediamo ?”chiese allora Oliver. “Cavilli” esclamò l’anziano struzzo
e tutti esclamarono: “Cavilli ! Cavilli !” senza sapere
Proprio in quel momento
udirono uno strano rombo minaccioso :
che cosa significasse.
era un’orda di elefanti spaventati, in piena carica.
L’anziano struzzo e tutti gli altri cacciarono la testa
nella sabbia. Oliver, invece, andò a ripararsi dietro
una gran roccia e rimase lì finchè gli elefanti
sparirono.
Quando venne fuori, vide davanti a se
una distesa di sabbia, ossa e piume:
tutto quanto restava dell’anziano
maestro e dei suoi allievi.
Anche se molti belano con il gregge e applaudono
l’imbonitore di turno (oggi televisione e internet
concedono facilmente questa possibilità), evitiamo di
subaffittare il cervello.
E’ nostro, usiamolo.
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